Un buon Milan, a tratti anche sperimentale, e Pioli riprende la marcia in campionato dopo la rovinosa caduta di Bergamo, dando al contempo continuità al bel successo di Newcastle. Agrodolce la serata di mercoledì, perché la retrocessione in Europa League non è comunque in linea con le ambizioni dei rossoneri, mentre oggi contro il Monza il 3-0 è aria fresca, anche perché i singoli brillano (non tutti) e la classifica dice 32 punti, terzo posto confermato in pieno, -5 dalla Juventus seconda e per ora -6 dall’Inter. E’ la terza vittoria in quattro partite in Serie A, tutte in casa, sono segnali importanti per una squadra che sembrava aver perso totalmente la bussola. Non è tutto oro quel che luccica, perché il problema più grosso di questa stagione, gli infortuni muscolari, è sempre dietro l’angolo. Fuori altri due: Pobega si rompe nel primo tempo, Okafor fa in tempo a entrare e segnare, ma poi alza subito bandiera bianca. Uno stillicidio surreale che non fa gustare appieno nemmeno una vittoria chiara e meritata come quella contro i brianzoli, davvero inconcludenti e involuti, al terzo ko su tre nella loro storia in A col Milan e sempre a metà classifica senza fare il salto di qualità.
I rossoneri scendono in campo con una formazione inedita: c’è Pobega nella difesa a tre, con Theo Hernandez che da esterno di centrocampo si trasforma spesso in un vero e proprio trequartista. E poi, Florenzi che invece stringe in mediana, tanti movimenti e spostamenti, una fluidità che raramente si è vista così spinta nella gestione Pioli. Tutto pare funzionare: Reijnders, migliore in campo e di gran lunga, la sblocca subito e diventa tutto più facile, la squadra di Palladino gira spesso palla sulla trequarti offensiva, ma è sterile e non affonda quasi mai. Gli esperimenti finiscono però ben presto: Pobega si fa male ed entra, spazio al giovane Simic che però interpreta il ruolo in modo classico e i terzini tornano a fare soltanto il lavoro di fascia. E’ proprio il difensore oggetto misterioso del mercato, ma sempre con ottime sensazioni sulle sue qualità, a scartare il regalo di Natale: primo gol in Serie A alla prima partita per un vero e proprio cittadino del mondo di diciotto anni. A quel punto il secondo tempo è assai in discesa e di contenimento, il tris arriva con un’azione da playstation orchestrata da un Reijndsers in giornata di grazia per il tocco di fino di Giroud e il gol di Okafor, appena entrato e però subito dopo uscito per l’ennesimo infortunio muscolare. Francamente, le uniche note negative di questo lunch match che ridà certezze e stabilità a Pioli, complice anche un calendario che nelle prossime settimane sembra davvero clemente nei confronti del Diavolo.