“Guardarsi dentro, essere critici nei propri confronti e ascoltare le persone giuste perché di chiacchiere ne ho sentite troppe. Nella vita ho scelto di guardare negli occhi le persone che mi interessano e le altre non le calcolo nemmeno. La nascita dei miei nipoti mi ha aiutato in questo periodo, nei momenti difficili penso a loro e mi hanno dato la forza di ripartire. Ho fatto autocritica sulla gestione di alcune situazioni, sul fatto di non essere stato costruttivo ma distruttivo con me stesso. A volte mi sono sentito più in colpa di quanto avrei dovuto. Mi sono sforzato nel ragionare su un calcio meno schematizzato. Il richiamo del calcio è più forte di ogni altra cosa. Quando ero a Roma, a Dzeko non piacevano certi movimenti che gli chiedevo. Poi alla fine di ogni allenamento rimanevamo 45 minuti nel mio ufficio a parlare di calcio”. E’ uno dei passaggi dell’interessante intervista di Eusebio Di Francesco a Sky Sport dopo la sconfitta del suo Frosinone contro il Milan: “Mi è sembrato di rivivere la partita con l’Inter. Abbiamo avuto una grande occasione su un nostro recupero di palla alta e poi lo abbiamo subito poco dopo il gol. Questo ha fatto la differenza, loro sono stati più bravi a sfruttare le occasioni. Abbiamo proposto un calcio piacevole, dopo il 2-0 è stato difficile”.
Su Pioli: “Apprezzo la sua coerenza, la capacità di mantenere la linea anche nei momenti difficili, la sua intelligenza”. Su come affronterà le prossime partite: “Sognare o mantenere i piedi per terra? Perché non entrambe le cose? Lavoriamo con umiltà sapendo che si passa attraverso gli errori. Peccato perché noi a San Siro abbiamo portato un’idea ma siamo sempre tornati via a mani vuote”.