Da un lato il veterano che spera di essersi lasciato ormai alle spalle il momento no. Dall’altro il talento emergente che non aspettava altro che la continuità di rendimento. Per il match contro il Cagliari, la Lazio versione scacciacrisi e qualificata agli ottavi di finale di Champions League sembra determinata ad affidarsi ai due uomini più in forma: Ciro Immobile e Gustav Isaksen. L’uomo che c’è sempre stato e quello che si candida a sorpresa della stagione, dopo un avvio col contagocce. La svolta per l’ex Midjtylland è arrivata in occasione del derby. Nei venticinque minuti a disposizione il talento danese ha dato vivacità ad una stracittadina piatta e con poche emozioni, mettendosi in luce con alcune giocate di qualità e la giusta dose di grinta. Da quel momento sono arrivati altri venti minuti contro la Salernitana e la maglia da titolare contro il Celtic in Champions League. Adesso l’esterno d’attacco – con Zaccagni out e Felipe Anderson sottotono – punta ad un’altra chance dal 1′ contro il Cagliari in casa. La Lazio ha urgente bisogno di gente in forma e brillante, alla luce della peggior partenza in campionato dal 2013/2014 (17 punti).
Altre risposte positive contro il Celtic sono arrivate poi da una difesa d’emergenza, priva di Casale e Romagnoli e ridisegnata con gli spagnoli Patric e Gila. Se il primo è ormai una certezza, l’ex Real è la sorpresa. Lazzari e Marusic sono pronti sulle fasce, mentre a centrocampo spazio per Rovella con Guendouzi e Luis Alberto ai lati. Isaksen insidia uno tra Pedro e Felipe Anderson, mentre Ciro Immobile non è più in discussione. Per il capitano biancoceleste i pezzi del puzzle stanno tornando al loro posto, con cinque gol nelle ultime sei partite. Immobile è a sole due reti di distanza dal raggiungere sia i 200 gol in Serie A che le 100 marcature in gare casalinghe nella competizione. Di fronte c’è un Cagliari che in passato spesso e volentieri lo ha ispirato (12 reti). Solo contro Sampdoria (15) e Genoa (14), Immobile ha segnato di più. La gerarchia offensiva torna a sorridere a Ciro. Castellanos deve aspettare.