La Juventus apre il suo dicembre con la sfida al Monza, che fa riemergere recenti ricordi assai negativi in casa bianconera. Lo scorso anno, infatti, contro quella che era una matricola assoluta per la Serie A, arrivarono due sconfitte su due, un’onta da cancellare quest’anno. La prima, con la follia di Di Maria e i bianconeri che presero sottogamba l’impegno contro i brianzoli che avevano appena accolto Palladino sulla loro panchina, la seconda già nel 2023, con tante difficoltà in casa e forse la consapevolezza che quella Juve non poteva lottare di certo per lo scudetto. Che è invece il malcelato obiettivo di quest’anno, visto che la classifica è buona e che vincere allo U-Power Stadium può garantire ai bianconeri la vetta della classifica per almeno due giorni, il lasso di tempo più ampio quest’anno, per sperare poi in un passo falso dell’Inter a Napoli per comandare il campionato in solitaria – o in coabitazione – dopo tre anni e mezzo dall’ultima volta con Sarri.
Allegri ha chiesto massima attenzione per questo anticipo del venerdì che darà vita a uno strano filotto di friday night per la Vecchia Signora: del resto, subire gol contro i brianzoli vuol dire quasi sempre non vincerla, e questo lo dimostra la statistica per le gare casalinghe dei ragazzi di Palladino, imbattuti tra le mura amiche in questa stagione e con un bel ruolino difensivo nelle ultime dieci partite, visto che in tre di queste non ha subito gol, rimediandone solo uno nelle altre sette. Insomma, mai come contro questa rivale servirà il corto muso, perché è un Monza diverso dall’anno scorso, molto più quadrato e in grado di giocare anche partite difensive di un certo spessore. Allegri, che in conferenza stampa ha ribadito il suo contratto in essere fino al 2025 rilanciando la propria permanenza su questa panchina, predica calma ma pregusta la prima vittoria – anzi, i primi punti – col Monza e la vetta della classifica che sarebbe un segnale importantissimo dopo la prova convincente con l’Inter.