“In certi momenti mi sono visto superiore rispetto ai miei rivali. Questa eccessiva sicurezza mi ha portato a commettere alcuni errori. Non devi solo essere il più veloce, ma il più completo. E non lo sono stato. Non mi sento come se Bagnaia mi avesse battuto in pista, uno contro uno. In questo momento penso che il mio più grande rivale sono io, il pericolo più grande è la mia testa”. Le parole sono di Jorge Martin, che analizza su ‘El Pais’ il suo Mondiale di MotoGP perso contro il pilota piemontese della Ducati all’ultima gara. “Quando ho cominciato a lottare per il titolo ho smesso di divertirmi e vincere è diventata un’ossessione – sottolinea Martin -. Ho pensato troppo all’obiettivo finale e non mi sono goduto la giornata. Si è creata un’atmosfera negativa all’interno del gruppo che non mi ha aiutato, anche se abbiamo comunque vinto delle gare. Una volta capito questo, ho cambiato nuovamente mentalità. Dopo il Qatar mi sono detto: non può continuare così, dobbiamo divertirci. Alla fine il cambiamento è arrivato quando ho capito che potevo arrivare secondo, quando ho tolto quella pressione”.
Lo spagnolo era chiamato a una missione quasi impossibile ed è caduto a Valencia: “Era molto difficile. Non mi arrendevo, ma avevo abbastanza assimilato questo secondo posto. Quando sono caduto ho pensato: e questo è tutto. Era quello che immaginavo. È il sogno della mia vita, ma continuerò a lavorare per avere nuovamente questa opportunità. Alla fine non ho perso il Mondiale nella gara di domenica, ma è sta piuttosto una serie di errori a portarmi a 14 punti invece che ad un certo vantaggio. L’importante ora è correggere quegli errori”.