19 vittorie su 22 gare (21 per la Red Bull che nel frattempo ha vinto anche il titolo costruttori e portato i suoi due piloti ai primi posti della classifica), sfondata quota 1000 giri al comando in questa stagione, quarto trionfo di fila a Yas Marina. Max Verstappen in quel di Abu Dhabi chiude come sa fare – vincendo – un campionato di F1 letteralmente dominato in lungo e in largo dall’olandese, che sulla pista che forse gli è più cara per l’incredibile epilogo del 2021, vera sliding door della sua carriera e punto di inizio di un percorso che lo ha poi portato a spadroneggiare nelle successive due annate, si prende la numero diciannove in stagione, e forse nella pausa invernale si rammaricherà per non aver fatto l’en-plein. Alieno, schiacciasassi, senza rivali, nemmeno quell’ottimo Leclerc che chiude alla grande in seconda posizione questa gara, dimostrando di essere cresciuto e non poco negli ultimi weekend, ma che complici una serie di sfortunati eventi e di circostanze avverse non può regalare il secondo posto nel Mondiale costruttori.
La Ferrari, dunque, chiude terza: un boccone amaro, visto che in molti si aspettavano di poter operare il sorpasso nei confronti della Mercedes, ma innanzitutto è stata sbagliata, anzi, assente, la strategia con Carlos Sainz, costretto a un ridicolo pit-stop al penultimo giro per non venire squalificato. Sperare nella safety car su una pista simil parcheggio è lecito visti i precedenti, ma non per la logica, e infatti non si ritira nessuno, di fatto non succede niente e lo spagnolo naviga nell’anonimato dopo le qualifiche disastrose.
E pensare che nonostante il suo zero, complice un Hamilton anche lui in rimonta e non oltre il nono posto, il solo duello Leclerc-Russell avrebbe potuto regalare a Maranello un secondo posto che vale milioni in più e orgoglio oltre alla consapevolezza di aver sistemato le cose nella seconda parte di stagione. Invece, ci si mette di mezzo la sfortuna e anche Sergio Perez (il solito Checo, rimonta, penalità, nulla di lineare per chi con un clamoroso record negativo è il primo “secondo” della classifica a chiudere con meno della metà dei punti del vincitore del Mondiale), penalizzato ingiustamente per un contatto con Norris, con i suoi cinque secondi di penalità che non gli consentono di rosicchiare due punti a Russell.
Quelli che sarebbero serviti per operare il sorpasso, letteralmente, all’ultimo giro: ne sarebbe bastato appena uno in più e la “giocata” di Leclerc, forse un po’ contraria allo spirito dello sport, sarebbe stata una genialata machiavellica per affondare le Frecce d’Argento. Che, invece, per un punticino restano davanti e chiudono al secondo posto. E con il sorpasso di Alonso all’ultimo giro su Tsunoda, l’asturiano difende anche il quarto posto nella classifica piloti proprio sul monegasco, a pari punti ma con un podio in meno. Insomma, il secondo posto di Leclerc, a livello personale ma legato soltanto alla gara di oggi è un ottimo segnale, ma la stagione si chiude con qualche boccone amaro, in ogni caso mai come quelli già ingoiati dai tifosi della Rossa durante larghi tratti della stagione. A Vasseur il compito di invertire la rotta nel 2024.