Con l’arrivo nel Wisconsin di Damian Lillard in estate, che ha permesso la composizione di un binomio stellare con Giannis Antetokounmpo, ci si aspettava un inizio più “strabordante” da parte dei Milwaukee Bucks che invece hanno avuto un primissimo scorcio di stagione altalenante nell’attesa che il ‘fit’ tra le due stelle si consolidasse e il resto del ‘supporting cast’ riconoscesse in loro i fari della squadra e si adeguasse ai nuovi schemi, le nuove meccaniche e alle nuove caratteristiche del roster.
Se l’inserimento dell’ex ‘PG’ dei Portland Trail Blazers era tutta da valutare, l’approccio iniziale all’inserimento del nuovo numero 0 dei cervi sembrava penalizzare proprio le prestazioni del “Dio” greco. Il lungo dei Bucks, da punto di riferimento primario in attacco e in difesa, con l’aggiunta di Damian Lillard che gli ha “tolto” tante iniziative offensive, sembrava inizialmente risentirne e di conseguenza il suo impatto in campo.
Nelle ultime uscite però, sembra che Adrian Griffin e il suo staff, abbiano trovato la quadra e siano riusciti ad elevare nuovamente l’impatto sul parquet del campione NBA 2021 e la coesistenza con ‘Dame’ Lillard. Le sue medie nelle ultime sei partite sono: 37.0 punti, 11.5 rimbalzi, 6.0 assist, 71% al tiro. Questa notte nella partita contro i Washington Wizards, ha fatto registrare una prestazione da: 42 punti, 13 rimbalzi, 8 assist, 20/23 al tiro in 33 minuti. Posizione e utilizzo in campo in perfetta sintonia con le sue doti balistiche: rollante, in ricezione dinamica, prendendo posizione il più possibile vicino al ferro, forte a rimbalzo offensivo. È la terza volta in carriera che chiude ad almeno 40 punti e l’85% al tiro. Sopra di lui a quattro partite in più, il migliore di sempre con tale prestazione, Wilt Chamberlain.