All’indomani della storica finale delle Atp Finals giocata da Jannik Sinner, il suo primo coach, Massimo Sartori, è stato ospite a ‘Radio anch’io sport‘ su Rai Radio 1, per parlare proprio dell’altoatesino: “Quando l’ho conosciuto per la prima volta aveva 13 anni e mezzo, andava in terza media. Su consiglio di un mio amico andai a vederlo a Ortisei e fin da subito mi colpì l’armoniosità dei suoi movimenti. Aveva un bel rovescio e serviva a piedi uniti, come Monfils. Era evidente che avesse la stoffa per diventare un giocatore vero. Col suo fisico, in realtà, poteva eccellere in qualsiasi sport. Anche sugli sci andava alla grande, ma poi ha scelto il tennis“.
Sartori, che tra l’altro è stato lo storico coach di Andreas Seppi, ha poi aggiunto: “Jannik ha fatto un salto di qualità, dimostrando di essere il più preparato per giocare bene tutto l’anno. Complimenti a lui e al suo staff per la programmazione perfetta. Inoltre è migliorato sia dal punto di vista fisico che tecnico, dimostrando di poter reggere match fisicamente dispendiosi. Ormai è pronto per provare a vincere tornei importanti, dove si gioca al meglio dei cinque set, contro avversari di alto livello“.
Non poteva quindi mancare un pensiero sulla finale di Torino: “Djokovic ha disputato una partita incredibile sotto l’aspetto tattico, non ha mai dato l’impressione di essere in ansia. La verità è che più va avanti nel torneo, più rappresenta un pericolo per gli avversari. Sinner invece ha un po’ pagato la tensione, in fondo era la prima finale davvero importante della sua carriera“.