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Atp Finals Torino 2023, in sessione serale l’ennesimo atto della ‘rivalità’ tra gli amici Medvedev e Rublev

Daniil Medvedev
Daniil Medvedev - Foto Ray Giubilo

La seconda giornata delle NITTO ATP Finals non poteva che concludersi con un appuntamento ormai fisso del circuito maschile. Daniil Medvedev e Andrey Rublev come lo scorso anno sono finiti nello stesso girone e daranno vita a quello che è il terzo matchup della loro stagione e il decimo in carriera sul tour professionistico. Che sono in realtà nulla rispetto alle tante volte che si saranno ritrovati a giocare sullo stesso campo sin dalla gioventù. Loro due cresciuti insieme e poi diventanti amici a tal punto che Andrey è stato scelto da Daniil e moglie come padrino in occasione del battesimo della loro primogenita.

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Quando la conoscenza è così profonda, dentro e fuori dal campo, è sempre difficile riuscire a decifrare gli incontri che vanno in scena. Senza ombra di dubbio Medvedev ha dimostrato nel corso di questi anni di essere un giocatore di un livello superiore a Rublev, lo dimostra il palmares e gli scontri diretti dicono la stessa cosa: sette vittorie su nove incontri per l’ex numero uno del mondo. C’è da dire che una delle due affermazioni di Andrey è arrivata proprio dodici mesi fa a Torino, quando riuscì ad imporsi per 7-6 al terzo e decisivo set. Da quel momento sono cambiate tante cose ed effettivamente si può tranquillamente affermare che entrambi arrivino quest’anno alle Finals in condizioni migliori.

Il 2022 era stato un anno molto complicato per Medvedev, che dopo la finale a Melbourne vinse poco e finì la stagione quasi fuori dai primi 10 del ranking mondiale. Ora invece è in terza posizione, sul veloce quest’anno ha avuto pochi avversari e si presenta insieme a Sinner come principale alternativa a Djokovic e Alcaraz. E Rublev è senza ombra di dubbio un giocatore migliore e con più vittorie sulle spalle rispetto alla passata edizione, quando riuscì a spingersi fino alla semifinale. Come sempre tanta costanza di risultati per lui, ma raggiunti facendo uno step ulteriore in avanti per importanza dei tornei in cui sono arrivati. Un Masters 1000 vinto a Monte-Carlo, un’altra finale poche settimane fa raggiunta a Shanghai e anche maggiore consapevolezza nei propri mezzi nelle sfide contro i top players che magari in passato finiva per perdere nettamente. La partita giocata la scorsa settimana contro Djokovic a Parigi-Bercy ne è la dimostrazione.

Le Finals, con il loro Round Robin, rispetto a un torneo tradizionale consentono un margine di errore più grande, ma certamente perdere il primo incontro rischia di rappresentare già una montagna poi difficile da scalare nel prosieguo della settimana. Medvedev parte naturalmente con i favori del pronostico, ma Rublev è chiamato a giocarsela.

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