Qualificazione agli ottavi con due giornate di anticipo (non capitava da diciannove anni), buone chance di primo posto e destino nelle proprie mani in tal senso, pass anche per il Mondiale per Club, il tutto dopo la splendida cavalcata dello scorso anno. All’Inter il re della Champions League è Simone Inzaghi, col suo gioco all’italiana che in Europa funziona alla grande. Parlano i numeri per il piacentino: al primo anno, qualificazione con un turno di anticipo con lo Shakhtar Donetsk, poi agli ottavi se la gioca alla pari col Liverpool e vince ad Anfield, ma pesa lo 0-2 dell’andata contro quella che sarebbe comunque stata a fine anno la finalista perdente. Lo scorso anno, altro passaggio del turno alla quinta giornata con il Viktoria Plzen, ma se Asllani non si fosse divorato quel gol al Camp Nou al 95′ sarebbe stata qualificazione roboante contro il Barcellona già dopo quattro giornate. Il cammino fino a Istanbul se lo ricordano tutti ed è stato trionfale ma senza la ciliegina finale. E poi, quest’anno, in un girone va detto non insormontabile, la qualificazione in scioltezza con due giornate di anticipo e 10 punti in cascina.
Numeri esaltanti per una squadra che non era più abituata a gironi di Champions così tranquilli e che se raffrontati con le precedenti gestioni fanno emergere un evidente e innegabile salto di qualità. Dal tre su tre di qualificazioni per Inzaghi allo zero su tre degli anni precedenti. Con Luciano Spalletti, l’eliminazione col Psv in quell’1-1 all’ultima giornata in casa ancora brucia, poi con Antonio Conte l’eliminazione perdendo contro il Barcellona che aveva schierato la sua squadra B con tantissimi giovani, anche in quel caso al Meazza (poi ci fu la finale di Europa League, ma comunque persa), infine, per la terza volta su tre all’ultima giornata e davanti al proprio pubblico, sempre con Conte lo 0-0 contro lo Shakhtar Donetsk che ha portato a un’altra dolorosa eliminazione con tanto di ultimo posto nel girone. Con Inzaghi, invece, la musica è cambiata. E la musichetta della Champions risuona anche da febbraio in avanti.