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Crisi Milan conclamata prima della Champions: Pioli sul banco degli imputati, Cioffi dà la scossa all’Udinese

Udinese esultanza
Udinese esultanza - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

E’ crisi Milan. Le avvisaglie c’erano, perché se la sconfitta contro la Juventus è stata frutto di un rosso prematuro e di un gol su deviazione, quella contro il Psg in Champions era stata figlia di una prestazione davvero timorosa al cospetto di una squadra che non è più nemmeno chissà quanto corazzata, e poi un pareggio, contro il Napoli, che sa eccome di sconfitta, visto che si era avanti 0-2. Con l’Udinese bisognava dare un segnale, questo arriva, ma è di semi-resa. Una bruttissima faccia quella del Diavolo, con pochissima qualità, con tanta confusione, quella targata Stefano Pioli, che manda in campo Jovic con Giroud lì davanti, ma la novità dell’ultim’ora non lo ripaga: il serbo gira a vuoto, Giroud ne tocca poche, Leao è estremamente intermittente e non basta ad accendere i suoi. Dopo la sosta, il ruolino è disastroso: un punto in quattro partite in tutte le competizioni, e i fischi del Meazza sono copiosi e doverosi per il risultato e ancor prima per la prestazione.

E se il Milan delude, l’Udinese tira fuori dal cilindro una grandissima prova di carattere e personalità, riuscendo a massimizzare con un rigore leggero per il fallo di Adli su Ebosele, ma alla fine non certo inventato da Sacchi, una grande prestazione targata Cioffi. Il nuovo-vecchio allenatore dà la scossa giusta e trova 4 punti in due partite, riportando immediatamente i friulani fuori dalla zona retrocessione. Attacco leggerissimo con il solo Success, ma anche la mente è leggera nonostante le zero vittorie prima del via. Pereyra strepitoso a tutto campo, tanta fisicità dietro e due centometristi sugli esterni, sembra l’Udinese del finale del 2022. Per la salvezza c’è ancora tanto da lavorare, ma è un ottimo punto di ripartenza.

Se questo è il miglior gruppo avuto dal Milan, Pioli, che si assume la responsabilità per la debacle, sa che deve dimostrare sul campo questa coesione e unità di intenti. Ora c’è la Champions, c’è il Psg ancora a San Siro in una partita che non si può perdere se si vuol provare a superare un girone complesso. E poi, recuperare i titolari che oggi non c’erano, ma che non forniscono alibi: Theo Hernandez, Pulisic, Loftus-Cheek dal 1′ non si regalano a nessuno, ma stasera si regalano tre punti per strada che pesano come un macigno nella lotta scudetto.

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