Super Lautaro Martinez e l’Inter non si ferma più. Ancora una vittoria per la squadra di Simone Inzaghi, che supera anche un ostacolo che sulla carta – ma anche in pratica – sarebbe potuto essere davvero ostico come l’Atalanta, imbattuta in casa e ancora senza gol subiti prima di oggi tra le mura amiche del Gewiss Stadium. La Dea crolla sotto i colpi della squadra che sta guidando questo campionato e che è certa di rimanere in testa anche dopo questo undicesimo turno, anche se alla fine contano gli episodi al termine di un match assolutamente equilibrato nel quale la bilancia sarebbe potuta pendere da una parte o dall’altra.
Un rigore, corretto, procurato da Darmian che aveva appena rimpiazzato l’infortunato Pavard (problema al ginocchio, Inzaghi pessimista su un recupero imminente), poi nella ripresa la meraviglia di Lautaro Martinez che no, proprio non riesce a star senza segnare per tre partite di fila. Il finale è di gestione, anche se si soffre un po’: Scamacca dimezza lo svantaggio su una dormita di Dimarco che viene caricato – al limite, ma per il metro di Sozza giusto non fischiare – da Lookman. Il finale è di grande orgoglio per gli orobici, che ci provano in tutti i modi ma lo fanno in modo disordinato, con tanto di rosso nel finale a Toloi che prova a rimediare a un buco difensivo. E’ una prova matura quella di un’Inter capace di vincere cinque trasferte su cinque e sempre più capolista: non è un fuga, non ancora, ma questo successo di peso a Bergamo può valere tantissimo per l’autostima di una squadra pronta a prendersi uno scudetto sfuggito nelle ultime due stagioni. Per i ragazzi di Gasperini, invece, prova del nove contro una big non superata: pesano gli episodi, ma arriva un ko che può costare il quarto posto in una classifica comunque ancora positiva nonostante i quattro ko in undici partite.