E’ Max Verstappen, e chi se no, a far registrare la pole position nelle qualifiche più tirate e incerte di questo Mondiale, poi però c’è Charles Leclerc in una prima fila da brividi. Il giro breve qui in Brasile, una pista molto tecnica, le condizioni meteo variabili e l’incertezza dovuta alla sola sessione di libere disputate in un weekend rivoluzionato dalla sprint al sabato danno vita a un’ora sorprendente a Interlagos, dove alla fine, nonostante le tantissime incognite, è pur sempre il tre volte campione del mondo a spadroneggiare, trovando il tempo imbattibile pochi istanti prima della tormenta che dimezza le qualifiche.
A partire in pole domenica nella gara di San Paolo, quindi, sarà l’olandese, ma la prima fila dice anche Ferrari: il monegasco non ha molte certezze, se non quella di saper essere velocissimo sul giro secco e di battere per la prima volta il suo compagno di team in Brasile, mentre Sainz non trova un gran colpo ed è ottavo, condividendo la quarta fila con Norris. E’ una totale sorpresa, invece, la seconda fila: ci sono Stroll e Alonso con le due Aston Martin che fra due giorni sanno di avere nelle mani un’opportunità stratosferica per raddrizzare una seconda parte di stagione deludente. In terza, invece, c’è la Mercedes: nel duello col Cavallino potrà essere cruciale per Leclerc provare a scappare rispetto alle due Frecce d’Argento in grande ascesa, e per Sainz ovviamente restare a contatto.
Tanta confusione, poca chiarezza su quali sono i reali rapporti di forza. Del resto, le prove libere, le uniche in assoluto, del pomeriggio, non erano state affatto indicative, anche se quantomeno non è mancato il sole a illuminare l’uno-due Ferrari arrivato perché tante vetture hanno preferito preservare un set di soft, con il vero potenziale dei rivali assolutamente nascosto. E se la Red Bull aveva faticato tanto lo scorso anno, ha promesso ora invece di aver capito come sistemare le cose in questa stagione. Così, queste qualifiche anomale partono già col colpo di scena nel Q1, dove è Russell, che ha vinto a sorpresa l’anno scorso, a conquistare il miglior tempo, e soprattutto balza agli occhi un dato: tutti i piloti in meno di un secondo, il primo degli eliminati e mezzo secondo, la qualifica più tirata della stagione. Che però viene dimezzata e, perché no, rovinata per quanto riguarda il Q3, quando dopo il primo colpo per tutti, arriva la bandiera gialla provocata da Piastri e nel giro di pochi secondi c’è anche una bufera che costringe alla bandiera rossa e alla chiusura anticipata. In molti speravano di migliorarsi, invece tutti ai box: il meteo a volte non si può prevedere, anche se il tutto è frutto del caso. Già, perché le qualifiche vengono posticipate di quindici minuti per dei lavori sulla pista, che si sarebbero potuti fare ben prima. Piccolo ritardo, grandi conseguenze, visto che la pioggia arriva comunque dopo le 20 italiane, quando in condizioni normali si sarebbe vista la bandiera a scacchi.
E’ solo venerdì, il solito refrain, questa volta diventa: è già venerdì. Perché queste qualifiche valgono per la griglia della domenica, per l’ultima volta in stagione, che si ami o no il formato delle sprint. E domani, è tutta un’altra storia: nuove qualifiche, della durata ridotta, che prepareranno alla gara sprint del tardo pomeriggio in cui si assegnano otto punti al vincitore fino a un punto all’ottavo, non saranno quelli del giorno dopo, ma potrebbero essere cruciali per le due lotte che terranno banco fino ad Abu Dhabi, quella tra Hamilton e Perez per il secondo posto nella classifica piloti e quella, ben più avvincente, tra la Mercedes e la Ferrari per la classifica costruttori. Ballano venti e ventidue punti rispettivamente, ed è l’unico modo per tenere avvincente un Mondiale vinto da Verstappen forse ancor prima di iniziare.