Serie A

Juventus, Exor ha anticipato quota per aumento di capitale: tagliati stipendi a presidente e ad

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Attraverso una nota, la Juventus ha comunicato che le relazioni di revisione sul bilancio dell’esercizio 2022/2023, condotte dalla società Deloitte & Touche, “non contengono rilievi sulla contabilizzazione delle operazioni di cessione e contemporaneo acquisto di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori concluse con la medesima controparte“.

Il club bianconero ha poi fatto chiarezza: “Tali relazioni contengono l’aggiornamento degli effetti economici e patrimoniali dei rilievi relativi alla competenza degli accordi di riduzione e integrazione dei compensi sottoscritti con il personale tesserato negli esercizi 2019/20, 2020/21 e 2021/22, nonché l’aggiornamento dei rilievi relativi a effetti o possibili effetti contabili di ‘promemoria’ o ‘memorandum’ con altri club attinenti a talune operazioni di calciomercato, risalenti agli esercizi 2017/18, 2018/19 e 2019/20. I potenziali effetti di tali rilievi sarebbero positivi, a livello economico, sia nell’esercizio corrente che in quello precedente, e sarebbero nulli sul patrimonio netto al 30 giugno 2023 e sostanzialmente nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello in corso“. Intanto, l’azionista di maggioranza Exor ha anticipato la propria quota, di circa 80 milioni, in data 27 ottobre sull’aumento di capitale previsto fino a un massimo di 200 milioni di euro.

Nell’ambito della sostenibilità economica, la Juventus ha inoltre deciso di ridurre i compensi fissi del presidente e dell’amministratore delegato, oltre che di tagliare i bonus di quest’ultimo. “Un contenimento dei costi importante si realizza, inoltre, a seguito della mancata riproposizione della figura del vice presidente” si legge. Come riporta la Gazzetta dello Sport, al presidente e all’amministratore delegato bianconeri toccano un compenso lordo rispettivamente di 400mila e di 800mila euro. Facendo un paragone con il 2021-2022, invece, il compenso per il presidente Andrea Agnelli era pari a 700mila euro, mentre l’ad Maurizio Arrivabene era arrivato a guadagnare ben 1,083 milioni.

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