Calcio

Cannavaro: “Spalletti numero uno, ma non può risolvere ogni problema”

Fabio Cannavaro
Fabio Cannavaro, Lecce - Foto LiveMedia/Agostino Gemito

La Nazionale? Spalletti è, e lo ha dimostrato l’anno scorso, il miglior allenatore che abbiamo in Italia, ha più esperienza nel nostro calcio. Ha vinto il campionato e lo ha fatto con una filosofia di squadra che giocava bene. Sicuramente se pensiamo che può da solo risolvere tutti i problemi ci stiamo sbagliando, ha bisogno della Federazione, della Lega e dei club“. Così l’ex capitano della Nazionale azzurra campione del mondo nel 2006, Fabio Cannavaro, durante il Laboratorio Academic Gym ‘Il Giurista entra in campo’ con Guglielmo Stendardo alla Luiss. “In questo momento Spalletti ha una situazione non facile, il tempo non c’è, c’è una qualificazione da portare a casa dell’Europeo e sarebbe pazzesco non andare. Il mister ha un bel po’ di problemi ma ha l’esperienza giusta. Non dobbiamo pensare all’Inghilterra, che ha in questo momento giocatori molto più forti di noi. Mi auguro sia un problema di generazione. La mia ha avuto moltissimi giocatori di altissimo livello. Speriamo di risalire subito, altre Nazionali corrono, come la Francia che è la più avanti di tutti, soprattutto con un programma per far crescere i giovani“.

Apre poi il capitolo calcio scommesse: “La ludopatia è sicuramente un problema ma non si deve condannare il ragazzo che va aiutato e portato ad eliminare questa malattia, perché il fatto che sia un fortunato, un calciatore che tutti guardano, dovrebbe portarlo ad avere comportamenti esemplari. A volte, inconsciamente, stare in un gruppo ti porta ad essere un po’ superficiali e commettere degli errori, che ti costano tanto. I giocatori devono capire che non si può fare. C’è una regola che è stata introdotta e va seguita. Nel gioco nessuno vince, il banco vince sempre“, sottolinea Cannavaro che ha anche parlato della situazione stadi: “L’Italia è forse il peggior paese per stadi al mondo, i nostri stadi sono osceni. Non ti viene in mente di andare allo stadio in Italia, non hai servizi, bisogna capire che ormai non è più solo la partita”.

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