Ippica

Ippica in crisi: da gennaio stop corse e via ai licenziamenti

Il mondo dell’ippica italiana è sempre più in crisi e rischia il definitivo tracollo. A lanciare il grido dall’allarme sono le stesse associazioni del settore, autrici di una lettera inviata al ministro Francesco Lollobrigida, al sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra e al direttore generale per l’Ippica Remo Chiodi. Il quadro appare davvero drammatico, con il 2024 che sembra destinato a portare allo stop alle corse mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. “L’ippica necessita di interventi urgenti e concreti. L’ippica ha bisogno che la politica agisca per garantire interventi economici concreti – si legge – Siamo preoccupati dalla crisi che colpisce il settore da oltre un decennio e allo stesso tempo ci inquieta l’assenza di risposte ai problemi.”

Tra le richieste spiccano quelle relative all’aumento dei montepremi di oltre 20 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni, la revisione delle convenzioni in relazione anche alle condizioni degli ippodromi italiani e risolvere la problematica dei ritardi nei pagamenti dei premi. La situazione è talmente seria che Anact, Ciga, Federnat, Imprenditori Ippici, Ippica Nuova, Organismo Ippico, Ptl, Snapt, Upt e Urtuma scrivono che in assenza di soluzioni e azioni saranno costrette “a comunicare che a decorrere dal giorno dall’1 gennaio 2024 non saranno più in condizione di partecipare alle corse con la conseguente chiusura delle scuderie, il licenziamento delle migliaia di addetti e delle loro famiglie, la consegna al ministero di migliaia di cavalli e fattrici, non potendo più le categorie sostenere il costo del mantenimento”.

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