“Nazionale? Mai dire mai”. Giacomo Bonaventura lo aveva detto dopo il match contro l’Atalanta, col sorriso di chi sa che l’occasione giusta non sembrava più inaccessibile. Adesso che la convocazione di Luciano Spalletti è arrivata, il centrocampista della Fiorentina vuole continuare ad essere il leader di una squadra che fa tante rotazioni, ma che sembra avere pochi intoccabili. Uno è sicuramente Bonaventura, che in undici partite è sceso in campo dal 1′ dieci volte, saltando solo l’andata contro il Genk (1-1) per una contusione. Vincenzo Italiano lo reputa indispensabile e lui continua a farsi trovare sempre pronto all’età di 34 anni. Adesso la prova di maturità per una Fiorentina che ha guadagnato 14 punti nelle prime sette gare di questo campionato: solo in due occasioni nell’era dei tre punti a vittoria è arrivata almeno a quota 17 nelle prime otto partite di una stagione di Serie A, nel 1998/99 e nel 2015/16 (18 in entrambe le occasioni). L’occasione per salire ancora più in classifica la offre la sfida contro il Napoli al ‘Maradona’. Una sfida non banale per l’ex Milan. Da quando veste la maglia della Fiorentina, Jack non ha mai segnato al Napoli. Ma in carriera contro la formazione partenopea ha all’attivo cinque reti e contro nessuna avversaria ha fatto meglio.
Nella formazione anti Napoli, Italiano rischia di fare a meno di Nico Gonzalez. L’argentino è affaticato e potrebbe partire dalla panchina con Ikonè al suo posto sulla fascia destra, quindi Brekalo a sinistra alle spalle di Nzola. La certezza però è Bonaventura. La carta d’identità recita 34 primavere alle spalle, i fatti però raccontano un qualcosa di diverso. Alla sua età, Bonaventura in maglia viola ha subìto un solo infortunio muscolare di entità rilevante, un problema agli adduttori che lo scorso anno lo tenne fuori per cinque gare a fine stagione. Non un dettaglio per chi invece al Milan finì ai margini proprio a seguito di diversi guai fisici. Nel 2017 la rottura della fibra muscolare negli adduttori lo tenne fuori per metà anno. Nel 2019 fu operato alla cartilagine del ginocchio e rimase fuori per otto mesi. Oggi a 34 anni Bonaventura sembra essere ringiovanito. Sa garantire la solita duttilità tattica, ma adesso è un protagonista anche per disponibilità e continuità di rendimento. La nazionale è un premio alla carriera, ma potrebbe essere anche l’inizio per qualcosa di più grande in vista dell’Europeo in Germania. Per Bonaventura 14 presenze in azzurro, ma nessuna di queste è arrivata in una competizione di livello, Europei o Mondiali. Una macchia da cancellare. Jack è pronto a lanciare segnali. Spalletti non aspetta altro.