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Toro spento, Juve spuntata: derby della Mole già decisivo prima della sosta

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, Juventus - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato

Non si può certo dire che le due contendenti abbiano iniziato in modo diverso rispetto alle attese, perché la Juventus con 14 punti ha trovato la miglior partenza degli ultimi anni, è in zona Champions, con piccoli segnali di crescita nel gioco e a -4 dal primo posto, mentre il Torino con nove punti e i soliti pregi e i soliti difetti è lì a metà classifica. Come da attese, ma all’ombra della Mole ci si aspetta sempre di più e sarà un derby imperniato di attesa e un po’ di malcontento, e soprattutto già decisivo per capire come evolverà la stagione di entrambe, tanto più che ci avviciniamo ora alla sosta di ottobre, e dopo otto giornate è già tempo di primi bilanci.

La Juventus ci arriva male: reduce da un deludentissimo 0-0 con l’Atalanta, non in sé ma per l’atteggiamento rinunciatario e provinciale, e soprattutto con la coppia titolare da otto gol in due, Vlahovic-Chiesa, fuori per infortunio. Potrebbe persino essere lanciato Yildiz dal 1′, visto che Milik e Kean sono tutti e due un po’ acciaccati e probabilmente non troppo compatibili per partire entrambi da titolari, se non è emergenza poco ci manca. Allegri sa che vincere il derby può fare svoltare la stagione e mettere a tacere alcuni malumori, ma sa anche che senza i due uomini migliori bisognerà chiedere il gol a qualcun altro, magari ai centrocampisti che fin qui hanno un po’ deluso, oppure a Kostic e Weah che reclamano la titolarità.

Quantomeno, i precedenti danno ragione ai bianconeri, che negli ultimi anni, per non dire decenni, hanno spesso fatto propria la stracittadina, e in alcuni casi anche in extremis, come l’anno scorso o qualche anno fa, quando però erano segnali scudetto e di rimonta. Il Torino non vince “in trasferta” dal 1995, lo Stadium ancora non esisteva e molti giocatori della rosa non erano nemmeno nati. Juric è già un po’ sulla graticola: i fischi per lo 0-0 contro il Verona nonostante il colpo Zapata, un gioco che non decolla e la solita sensazione che a questa squadra manca sempre qualcosa per spiccare il volo, però c’è tanta fiducia in questo derby che arriva al momento giusto. Si chiede una reazione da Toro, si chiede di salire a 12 punti, di sfatare il tabù, di dare un altro senso a una classifica che, in caso di ko, persino si complicherebbe anche un po’. E allora, in un sabato pomeriggio di inizio ottobre, la Mole si illuminerà di bianconero o di granata, e sarà un importantissimo snodo per la stagione di entrambe.

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