Il Milan fa sei su sette in Serie A e lancia un altro segnale al campionato. E’ servito un secondo tempo di carattere e qualità per superare la Lazio, sconfitta per 2-0 e ancora col ‘mal di trasferta’: sono cinque gli stop negli ultimi otto impegni lontani dall’Olimpico e una stagione che stenta a decollare nonostante i primi 45′ di gara ben giocati e alla pari contro i rossoneri.
Sarri con Castellanos dal 1′ e Immobile in panchina, Pioli che conferma Adli in mezzo al campo e ritrova Maignan tra i pali. Un primo tempo in cui il Milan prova a far la partita (58% del possesso palla) ma esponendo il fianco ad alcune ripartenze molto pericolose della Lazio. Su tutte quella che al 12′ porta al tiro Felipe Anderson, che però spedisce sull’esterno della rete. Un Diavolo in difficoltà negli ultimi 25 metri, con Giroud poco preciso nel suo gioco di sponda e la catena di sinistra formata da Theo Hernandez e Leao che non riesce a sfondare. Il portoghese scalda i guantoni di un attento Provedel sul primo palo solamente al 33′ ma, nonostante una prima frazione ‘sporca’ nonostante il metro arbitrale permissivo di Massa, sono gli uomini di Pioli (che perde Loftus-Cheek per infortunio) a sfiorare il vantaggio. Poco prima del recupero Giroud trova una bella girata in area, Provedel respinge e lascia lì il pallone, Reijnders lo salta ma col tacco scheggia il palo.
Nella ripresa, però, cambia musica. Si accendono i riflettori a San Siro e in campo si illumina anche il Milan. Sin dalle prime battute è chiaro l’atteggiamento dei padroni di casa, più presenti sulle seconde palle e con un pressing più organizzato nella metà campo avversaria. Il vantaggio che arriva al 60′, dopo un quarto d’ora ad alta intensità del Milan, è la giusta ricompensa. L’applauditissimo Adli detta i tempi, Reijnders trova Leao, a rimorchio Pulisic buca Provedel e fa 1-0. La Lazio prova ad assorbire il colpo e riprenderla con i cambi: prima Vecino e Kamada, poi Pedro, Immobile e Isaksen ma a far la differenza sono gli ingressi degli uomini di Pioli. La generosità di Florenzi per una profonda diagonale su un’azione promettente biancoceleste, i muscoli di Pobega e il momento di fiducia di Okafor. Ed è proprio lui a concludere l’azione che all’88’ mette in ghiaccio il match: Leao è nuovamente un fattore e quando sgasa sulla sinistra non si prende più, Rafa fa fuori Casale e mette in mezzo un pallone solamente da spingere in rete per l’ex Salisburgo. Gli ultimi minuti sono solamente una passerella verso il triplice fischio (nonostante una perla di Pedro annullata per fuorigioco) mentre il Meazza lancia la sfida ai ‘cugini’ dell’Inter, impegnati a Salerno e costretti a far punteggio pieno per non subire il sorpasso. La Lazio rimane invece ferma a quota 7 e non riesce a dare continuità al successo esterno nell’infrasettimanale. San Siro resta stregato per i capitolini: sono 48 le sconfitte incassate contro il Diavolo, un record negativo che condivide con la Roma, solamente due in meno dei 50 ko della Fiorentina.