Nelle prime quattro partite di Serie A della stagione il Napoli è la squadra che ha subìto meno tiri in porta del campionato (24). Numeri a cui Rudi Garcia si aggrappa in un momento in cui i partenopei sono chiamati a confermarsi dopo la vittoria in Champions sul Braga e allo stesso tempo a ripartire dopo un punto in due gare in A. L’esame Bologna però arriva in un momento di emergenza assoluta per il Napoli, che deve fare a meno per infortunio di quelli che sulla carta sono i centrali titolari: Rrahmani e Juan Jesus. Spazio quindi a Natan e Ostigard. Il primo avrebbe dovuto rappresentare il sostituto di Kim, ma la cautela che Garcia ha adottato nel suo inserimento testimonia che il brasiliano non è ancora pronto. Il classe 1999 norvegese, undici presenze stagionali nell’annata dello Scudetto, invece non è apparso sicuro nelle ultime uscite. Contro il Genoa, sua ex squadra, ha raggiunto la sufficienza, ma in Champions contro il Braga ha deluso tra palloni sanguinosi persi e disimpegni errati.
Eppure, Ostigard è un punto fermo della Norvegia di Haaland, ha doti fisiche rare e soprattutto spicca in fase di impostazione. Al Ferraris contro il Genoa, oltre ad aver toccato palla più di tutti (117), è il secondo migliore per numero di passaggi riusciti nella trequarti di campo. In ogni caso, sarà lui il leader del reparto. Al suo fianco l’ultimo arrivato Natan, uno che sembrava destinato ad essere inserito gradualmente su stessa ammissione di Garcia: “Diamogli tempo”, diceva. L’allenatore francese avrebbe probabilmente preferito lanciarlo al ‘Maradona’ e non in trasferta, ma l’infermeria impone scelte obbligate. Classe 2001, come Kvaratskhelia, pagato più o meno come il georgiano (10 milioni), ma con un passato lontano dal calcio europeo. Cresciuto nella scuderia brasiliana della Red Bull, il Bragantino, Natan è stato accostato in passato anche a Roma e Verona, ma alla fine il suo futuro si è sposato con il Napoli. Adesso arriva il primo esame a Bologna. Zirkzee il primo avversario diretto, l’ombra ingombrante di Kim lo scomodo ostacolo con cui misurarsi.