Niente da fare per gli azzurri impegnati nella qualifica continentale di arrampicata sportiva per quanto riguarda lo speed, vale a dire il climbing di velocità, in corso di svolgimento a Roma. Questa sera era in palio anche una carta olimpica per il vincitore al maschile e per la vincitrice al femminile (o in caso di pass già ottenuto, a scalare), ma i rappresentanti dell’Italia hanno dovuto rimandare l’appuntamento con Parigi, pur classificandosi bene ma non abbastanza, chiaramente, per raggiungere la semifinale della competizione, fermandosi dunque ai quarti.
L’azzurra Beatrice Colli conquista la finale col tempo di 7.07″. La finale femminile parte dai quarti, dove la Colli deve affrontare Natalia Kalucka. Nonostante un notevole 7.14″ la sprinter tricolore deve cedere al 6.90″ della polacca. Fin dai quarti è subito strapotere polacco: in semifinale approdano le sorelle Kalucka, Aleksandra Miroslaw e la francese Capucine Viglione, che dopo una gara ad altissimo livello deve cedere ad Aleksandra Kalucka, mentre la Miroslaw supera Natalia Kalucka. In finale, con un 6.36″ che chiude ogni discussione, supera anche l’altra Kalucka. Il podio femminile si tinge completamente di bianco e rosso, e l’insuperabile Aleksandra Miroslaw conquista la sua seconda Olimpiade fra le lacrime. Nel comparto maschile gli azzurri Ludovico Fossali, Luca Robbiati e Gian Luca Zodda si qualificano per la finale rispettivamente col 4°, 7° e 16° posto. Agli ottavi Fossali supera il tedesco Sebastian Lucke, Robbiati supera il francese Rebreyend che era primo in qualifica, mentre Gian Luca Zodda viene superato beffardamente per solo 4 millesimi di secondo dallo spagnolo Cardona. Ai quarti però Fossali viene superato dal polacco Dzienski e Robbiati cede al tedesco Leander Carmanns. Fuori programma davvero incredibile in semifinale la sfida fra Dzienski e Carmanns che termina con lo stesso tempo di 5.368″ tra lo stupore degli atleti e del pubblico. La semifinale verrà poi ripetuta come da regolamento. Il ticket per Parigi 2024 viene conquistato dal francese Bassa Mawem, che col suo 5,28″ supera Dzienski e conclude una gara impeccabile. Anche lui approda quindi alla sua seconda esperienza olimpica. Al terzo posto l’ucraino Hryhorii Ilchyshyn. Gli azzurri Giulia Randi e Alessandro Boulos si sono fermati alle qualifiche, ma per loro, così come per gli altri finalisti tricolori, ci sono in programma altre 4 qualifiche olimpiche in cui tentare di accaparrarsi l’ambito ticket per Parigi 2024