Sembrava impossibile, ma è accaduto davvero. La Liga non ha più un padrone, perché i marziani del Barcellona sono tornati con i piedi per terra o, per meglio dire, sulla Terra. I numeri della macchina perfetta di Luis Enrique, soltanto qualche settimana fa, non avrebbero mai lasciato ipotizzare un crollo simile che ha riaperto il campionato e renderà davvero avvincente questo finale di stagione. Il Barcellona, dopo le sconfitte con Real Madrid e Real Sociedad in campionato ed Atletico Madrid in Champions, crolla anche sotto i colpi del Valencia nel posticipo della trentatreesima giornata. Al Camp Nou i cinici ospiti si portano in doppio vantaggio già nella prima frazione di gara, grazie alla sfortunata autorete di Rakitic e al goal da due passi di Santi Mina in pieno recupero. Nella ripresa i padroni di casa aumentano i giri del motore fino a trovare il ventitreesimo centro in campionato di Leo Messi, che deve solo spingere in porta un bell’assist di Jordi Alba. I tentativi azulgrana di trovare almeno il pareggio saranno però resi vani, con il Valencia che resiste nonostante la solita supremazia di gioco degli uomini di Luis Enrique. Sorridono dunque davanti alla tv Zidane e Simeone, che inaspettatamente, a cinque giornate dalla fine, si trovano lassù a giocarsi il titolo.
L’Atletico ed il Real, infatti, non hanno fallito neanche in questo weekend beneficiando così a pieno degli scivoloni del Barcellona. In questa trentatreesima giornata ad aprire le danze è stato il Real Madrid, che si è scatenato nel derby sul campo del Getafe. Il palo colpito da Ronaldo è il preludio al goal, che arriva dopo neanche un quarto d’ora grazie all’agilità di Benzema completamente perso dalla retroguardia di casa e libero di appoggiare in rete uno spiovente sul secondo palo. L’ex Lione è in partita e si rende di nuovo decisivo dieci minuti più tardi, quando manda in porta Isco che con un tocco d’esterno destro beffa l’estremo difensore Guaita. La furia del Real non si frena neanche nella ripresa, quando Bale, lanciato ancora una volta dal compagno francese, resta freddo in area e firma il terzo goal della partita. A questo punto i ritmi calano, con il Getafe che piano piano prova a scuotersi e a dire la sua: dopo un paio di buone occasioni, Sarabia indovina una gran conclusione da fuori che si infila sul secondo palo alle spalle di Navas. Mancano pochi minuti, ma le flebili speranze di rimonta dei padroni di casa vengono troncare sul nascere da James Rodriguez, che mette a sedere Vigaray e costringe Guaita a raccogliere, ancora una volta, il pallone dal fondo della rete. Nell’ultimo minuto di recupero festeggia anche Ronaldo: il portoghese serve la “manita” con il suo trentunesimo acuto in campionato.
Il Real dunque si porta ad un solo punto di distanza dal primo posto, occupato a braccetto dal Barcellona e dall’Atletico Madrid che finalmente concretizza la remuntada. Al Calderón arriva il Granada in cerca di punti salvezza, ma a partire forte sono i padroni di casa. I Colchoneros spingono per tutta la fase iniziale e dopo un quarto d’ora vengono subito premiati con la rete del vantaggio di Koke, rapido ad anticipare tutti in area dopo una conclusione deviata di Torres. Il dominio territoriale continua, con l’unica iniziativa ospite neutralizzata senza problemi da Oblak. Per l’Atletico il goal della sicurezza sembra solo una formalità ed arriva puntuale nella ripresa, quando Torres finalizza una bella azione e mette in ghiaccio la partita. I ritmi inevitabilmente si abbassano, l’ultima emozione è l’acuto di Correa che si invola in profondità e sigla una rete utile solo per le statistiche.
L’Atletico non molla, conquista altri tre punti, sale a quota 76 ed aggancia il Barcellona capolista. Ma se il campionato finisse oggi sarebbero Messi e compagni a festeggiare, perché in caso di classifica avulsa gli scontri diretti sorridono al Barcellona, che si è imposto per 2-1 sia al Vicente Calderón che al Camp Nou. In corsa però c’è anche il Real Madrid di Zidane, che è solo un punto indietro ed è prontissimo a sfruttare il primo passo falso delle due davanti. Mancano ancora cinque giornate, può davvero succedere di tutto. Al momento l’unica certezza è che il finale della Liga sarà sicuramente spettacolare.