L’ex portiere dell’Inter, Walter Zenga, ha parlato al Corriere dello Sport in merito alle ultime prestazioni di Gigio Donnarumma in Nazionale. Ecco le sue parole: “A bocce ferme possiamo dire che è stata una ingenuità. Ma in campo le cose vanno diversamente da come si vedono in televisione. La forza di un grande portiere è di mettere un punto e ripartire. Donnarumma è alto un metro e novantasei. Vicario uno e novantatré. Sommer solo uno e ottantatré. La loro apertura alare è del tutto differente. Non c’è, su una palla simile, una tecnica valida allo stesso modo per tutti e tre. I più bassi usano la mano di riporto per allungarsi di più, ma non è una religione. Io lo assolvo”.
E ancora: “Campionato francese poco allenante? Cazzate, e non si offenda se uso questa parola. Elmas era a diciassette metri, ha visto l’angolo e ha calciato fulmineo con tutta la forza e con tutto l’effetto che un bravo calciatore può imprimere al pallone. Se finiva in porta, era imparabile. Non si può trarre un teorema da singoli episodi. Se Benzema gli ruba il pallone fallosamente e fa gol, non si può dire che Gigio non sappia giocare con i piedi. Questo è un modo di raccontare il calcio che sconfina nel pregiudizio”.
In chiusura: “Possibili fischi a San Siro? Lo conosco, ha una freddezza che sa gestire l’emozione. Comunque è meglio essere insultati che ignorati. Donnarumma a ventiquattro anni ha giocato già trecento partite. Ne giocherà ancora almeno il doppio. Dell’errore di Skopje non parleremo più”.