“Non mi permetto assolutamente di giudicare nessuno, anzi mi stupisco di chi, in maniera superficiale, esprime giudizi. Di fronte a certe cifre è difficile di no e sfido chiunque a farlo”. Così Roberto Donadoni, bandiera del Milan ed ex allenatore della Nazionale, dice la sua sulla scelta di Mancini di lasciare l’azzurro per l’Arabia Saudita, ai microfoni dell’Italpress, in un’intervista alla vigilia del suo sessantesimo compleanno. “Ognuno è libero di fare le scelte che ritiene opportune. Per Mancini, come per tanti giocatori, ci sono state delle offerte importanti e capisco benissimo la scelta. Si può discutere sui modi o sui tempi, ma credo che tutti avrebbero fatto lo stesso”.
E ancora, sempre sull’Arabia Saudita: “Il calcio arabo? Investono molti soldi e mi auguro che questa strada li porti a dei successi, ma probabilmente dovranno strutturarsi in maniera più completa rispetto ad ora. Ritengo che, per diventare una realtà importante almeno nel continente asiatico, debbano cercare di fondare le basi perché se parti dal vertice difficilmente puoi costruire un futuro che abbia importanza. Con loro avevo impostato un programma per far crescere i giovani e questa cosa, che non è andata in porto, è un po’ un limite perché avrebbero avuto modo di formare le nuove leve. Ho vissuto l’esperienza a fine carriera a Jeddah vincendo il campionato e la Coppa del Re. Per me, seppur breve, ha rappresentato un’esperienza importante perché mi ha fatto vedere una realtà distante dal nostro modo di essere. Il calcio è vissuto in maniera prepotente, lo stadio è sempre pieno ed è stata una bella esperienza”.
E sulla lotta scudetto: “Le squadre che si giocheranno lo scudetto sono Inter, Napoli, Milan e Juventus perché, almeno sulla carta, hanno qualcosa in più. Mi auguro si aggiungano anche Atalanta, Roma e Lazio ma vedo quelle squadre un gradino, se non di più, sopra le altre. Mi auguro di vedere una bella lotta e che si possa godere di un bello spettacolo”.