Giancarlo Viglione, curatore del Codice di giustizia sportiva della Figc, è intervenuto a ‘Radio Tv Serie A con Reds’, parlando per la prima volta sui due casi spinosi che hanno riguardato l’organico del campionato di Serie B. Ecco le sue parole: “I casi Lecco e Reggina? E’ successo che la Federazione non ha ammesso alla Serie B la Reggina e ha ammesso il Lecco. Due provvedimenti ritenuti corretti e legittimi dal Tar e dal Consiglio di Stato”.
E ancora: “Questo grazie alla ‘norma Gravina’ per cui si è speso anche il ministro Abodi e il Governo tutto, per cui per la prima volta il Tar e il Consiglio di Stato nelle controversie sull’ammissione ai campionato devono decidere in massimo 30 giorni. Il caso Reggina? Esiste un codice della crisi di impresa che facilità le società in difficolt, favorendo una ristrutturazione del debito. Anche le società possono ricorrere a questo codice, facendo accordi di ristrutturazione del debito. Ma proprio per la necessità di avere quella certezza che chi inizia il campionato poi lo finisca, serve un accordo definitivo o una sentenza che lo omologhi e che siano definitive. La Reggina aveva una sentenza di omologa, contro cui l’Agenzia delle Entrate ha fatto appello. Pertanto è stata esclusa proprio perchè questa sentenza non era definitiva. Il Consiglio di Stato riconosce quindi questo principio introdotto dalla Federazione”.
Per il Lecco: “Le licenze si adottano sul presupposto di un calendario, organizzato dalle Leghe ma sempre approvato dalla Figc. Il campionato di Lega Pro nella parte relativa ai playoff ha iniziamente stabilito che la stagione si chiudeva l’11 giugno ed era previsto che entro il 15 giugno la squadra vincitrice doveva indicare lo stadio (per la stagione successiva, ndr) e se non lo fa non può iscriversi. Se invece la società indica lo stadio ma non porta tutta la documentazione necessaria è prevista una sanzione, ma c’è un secondo termine di adempiamento che è quello del 20 giugno”.
Per concludere: “Il 27 aprile, però, la Lega Pro modifica il calendario e prevede la chiusura dei playoff il 18 giugno. Per cui – spiega Viglione – solo in quella data il Lecco vince il playoff contro il Foggia e solo dopo quella data può fare domanda per la Serie B acquisendo il titolo sportivo. A questo punto per la Federazione il termine del 15 giugno era un termine impossibile, allora verifica che il Lecco deposita la documentazione sullo stadio di Padova il 22 e la integra e completa il 23. Secondo la Federazione il Lecco ha usato lo stesso spazio temporameneo previsto per le licenze, pertanto lo ammette al campionato. Un provvedimento impugnato legittimamente dal Perugia ma che Tar e Consiglio di Stato ritengono corretto. Abbiamo iniziato la Serie B con delle X perchè Federazione e Lega hanno aspettato correttamente il contenzioso che si è chiuso rapidamente a fine agosto, grazie alla norma Gravina. Per il futuro al legislatore non possiamo chiedere più niente, ma possiamo cercare di anticipare le licenze in modo che questi contenziosi possano finire prima del mese di agosto”.