“Dedichiamo questa partita a Matteo Spagnolo, alla sua famiglia per la perdita del nonno materno. Ragazzo meraviglioso. Questo pomeriggio gli ho scritto ‘Matteo, come stai, tutto a posto?’ Hai bisogno di qualcosa? Lui ‘No grazie, sto bene, andiamo a vincere questa c***o di partita’. Questi sono i ragazzi che ho la fortuna di allenare”. Una dedica emozionante e un aneddoto che racconta molto dell’Italbasket. A parlare ai microfoni Rai è Gianmarco Pozzecco, Ct degli azzurri, che non nasconde l’emozione per la vittoria su Portorico 73-57. Un successo che permette alla nazionale di tornare ai quarti di finale del Mondiale a distanza di 25 anni. L’ultima volta nel 1998, quando Poz era in campo. “Non ci credeva nessuno, siamo come imbucati alla festa”, ha detto il tecnico dopo una partita che ha visto gli azzurri dominare a rimbalzo. “Non ci credeva nessuno che saremmo stati tra le prime 8 squadre al mondo. Probabilmente era giusto così, ma giustifico chi non ci ha creduto perché non conosce i miei meravigliosi ragazzi“, ha detto il ct ai microfoni di Sky.
Poi ancora: “Riescono sempre a trovare il pertugio, la debolezza dell’avversario, sono intelligenti, ci tengono tantissimo. Siamo nelle prime 8 del mondo, non c’entriamo niente, siamo come imbucati alla festa. Abbiamo alzato l’asticella, per ottenere questo abbiamo rischiato, abbiamo continuato a dire che dobbiamo sognare, stiamo regalando emozioni incredibili, sentiamo la gente che ci spinge. Penso sia una delle pagine più belle della nostra pallacanestro. Questi ragazzi possono competere con chiunque” ha detto il Poz che si emoziona non poco quando gli viene chiesta un’altra dedica. “Ho una figlia di 6 mesi che non vedo da un paio di mesi ormai, a mia moglie, i miei genitori, la mia famiglia”, conclude.