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Volley, Egonu non titolare e assenze: le scelte di Mazzanti ancora non convincono

Paola Egonu
Paola Egonu - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

L’Italia di Davide Mazzanti ha perso al tie-break la semifinale contro la Turchia degli Europei femminili 2023 di volley, ma è il modo in cui è maturata la sconfitta ad alimentare la delusione. L’Italia ha faticato a trovare ritmo, l’ingresso di Paola Egonu ha cambiato l’inerzia del primo set, ma poi le avversarie si sono riaccese e sono andate a prendersi la vittoria in rimonta. Julio Velasco, uno che di pallavolo se ne intende e non ha certo bisogno di presentazioni, diceva: “Chi vince festeggia, chi perde spiega“. E ora di spiegazioni Mazzanti ne deve dare più di qualcuna. L’allenatore marchigiano, criticato già dopo la diramazione delle convocazioni, continua a difendere con forza le sue scelte, ma contro la Turchia è venuta meno la coerenza di questo nuovo progetto.

Mazzanti lascia Egonu in panchina, o forse no

In questi Europei Mazzanti ha deciso di puntare su Ekaterina Antropova, talento tutto da esplorare e dalle doti fisiche non indifferenti. Inizialmente sembrava si stesse lavorando per schierare Antropova schiacciatrice con Egonu opposta, ma fin dall’inizio del torneo si è capito che in realtà la convivenza tra le due non è mai stata realmente provata in allenamento. La classe 2003 è diventata così opposto titolare, con Egonu da schierare eventualmente in un doppio cambio insieme a Francesca Bosio. Nuova gerarchia che però è andata in frantumi quando l’Italia è andata in difficoltà e Mazzanti è subito corso ai ripari schierando Paola Egonu. La 24enne, entrata al posto di Antropova (ma senza doppio cambio), ha ritrovato subito l’intesa con Alessia Orro (con cui gioca in maglia azzurra da ormai 10 anni) e guidato la rimonta azzurra. Un ace e 100% in attacco per Paola, a riprova di quanto possa essere decisiva.

Anche una fuoriclasse come Paola però ha bisogno di minutaggio per trovare continuità e quando ha sbagliato un paio di palloni, l’Italia ha perso energia. Lasciare Egonu in panchina così tanto non ha pagato e le critiche a Mazzanti sono arrivate non solo dagli appassionati. “Paola è probabilmente l’attaccante più forte al mondo. Credo stia soffrendo, mi dispiace moltissimo – ha detto Daniele Santarelli, allenatore della Turchia che in passato è stato il secondo di Mazzanti -. Pensare ad una nazionale italiana senza di lei è una follia“. “In questo momento è difficile parlare da fuori di qualcosa che non si vive – ha risposto il Ct azzurro -. Quando non si capiscono le scelte di un altro collega è solo perché non si vivono certe situazioni“. Viene da chiedersi dunque quali siano le situazioni interne, perché tenere Egonu in panchina sembra essere una ripicca, più che una scelta tecnica di davvero difficile interpretazione.

Le assenze pesano e i dubbi rimangono

I dubbi sulle scelte del Ct azzurro erano emersi già con le convocazioni, viste le esclusioni eccellenti di Ofelia Malinov, Cristina Chirichella, Caterina Bosetti e Monica De Gennaro. Le prime due erano reduci da una stagione complicata, ma ci si aspettava comunque la convocazione nei ritiri per verificarne le condizioni di forma. Per Moki e Cate è nato invece un vero e proprio caso e guardando le statistiche dell’Italia, soprattutto in ricezione, la loro assenza pesa oltremodo. Bosetti è infatti una giocatrice di equilibrio importante, una delle migliori schiacciatrici-ricevitrici del mondo. De Gennaro è il miglior libero del mondo, come dimostrano i suoi numerosi premi individuali, e l’età non può essere un motivo valido per fare a meno di una tale campionessa.

Nel ruolo di libero l’Italia è “caduta in piedi”, con la nuova titolare Eleonora Fersino che sta mostrando tutto il suo formidabile talento. Ma avere De Gennaro e Fersino contemporaneamente in campo (una con maglia da libero ed una da schierare per il giro dietro) darebbe una solidità eccezionale alla squadra, specie considerando che il vero punto debole dell’Italia è proprio la ricezione (si sono visti anche degli 0% in questi Europei). Se in seconda linea ci fosse anche Bosetti, oltre alla capitana Miriam Sylla (semplicemente sensazionale in questo torneo), la Nazionale sarebbe difficilmente attaccabile. Queste rimangono però semplici suggestioni, così come quella di vedere in campo insieme Paola Egonu ed Ekaterina Antropova.

I dubbi persistono e le scelte di Mazzanti continuano a non convincere, a maggior ragione dopo una sconfitta come quella contro la Turchia. Ora l’Italia prova a rimettere insieme i pezzi per riuscire a portare in campo un bel gioco nella finale per il terzo posto di domenica 3 settembre (ore 16.30) contro l’Olanda. La speranza è che la medaglia di bronzo arrivi, perché la Nazionale si tifa sempre e perché le giocatrici la meritano assolutamente. Ma, anche in caso di podio, bisognerà riflettere: l’anno prossimo ci sono le Olimpiadi, unico torneo storicamente “stregato” per l’Italia, che con le atlete di altissimo livello di cui dispone potrebbe invece sognare davvero in grande.

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