Calcio

Caso Spagna, Rubiales insiste: “In nome del femminismo non si dovrebbe affondare così un uomo”

Luis Rubiales Spagna
Luis Rubiales - Foto LiveMedia/Oscar J Barroso/DPPI

Altro comunicato da parte di Luis Rubiales, presidente sospeso della federcalcio spagnola, sulla vicenda del bacio senza consenso dato alla giocatrice Hermoso dopo la vittoria dei Mondiali femminili. Rubiales ha diffuso un’altra nota ufficiale ed è tornato sull’annosa vicenda che ha portato anche all’apertura di un procedimento dal Tribunale Amministrativo dello Sport (TAD) nei suoi confronti: “Il 20 agosto ho commesso alcuni errori evidenti, di cui mi pento sinceramente. È vero che di tali errori ho chiesto perdono perché era giusto; e ora lo faccio di nuovo con umiltà. Lo faccio con convinzione e con l’obiettivo di migliorare. Ho imparato che non importa quanto grande sia la gioia e profonda l’emozione, anche quando si vince una coppa del mondo, ai dirigenti sportivi deve essere richiesto un comportamento esemplare, e il mio non lo è stato. Pertanto, ribadisco, ancora una volta, le mie scuse ai calciatori, alla federazione e alle altre istituzioni calcistiche in modo chiaro, enfatico e incondizionato. Anche ai tifosi di calcio e a tutti coloro che potrebbero essere rimasti offesi dalle mie azioni. Ho dato anche le spiegazioni corrispondenti, raccontando la verità di quanto accaduto. È la mia unica versione, quella che ho mantenuto dal primo momento e continuo a difenderla e non la modificherò. La spontaneità e la felicità del momento storico ci hanno portato a compiere un atto comune e consensuale, frutto di grande entusiasmo. In nessun momento c’è stata aggressività, anzi, non c’è stato nemmeno il minimo disagio, ma una gioia traboccante in entrambi. Ripeto: con il consenso di entrambe le parti, sia negli abbracci affettuosi, sia nel becco e successivo addio ricco di affettuosi gesti reciproci, avvenuto sulla piattaforma di consegna delle Medaglie. Le prove pertinenti, le opinioni degli esperti, la documentazione, i video, ecc. che dimostrano la realtà di quanto accaduto sono state fornite e continueranno ad essere fornite. I test non sono opinioni, sono fatti chiari. Fin dall’inizio, la RFEF, attraverso il suo dipartimento integrità, ha svolto le procedure pertinenti. Sono stato chiamato e ho collaborato affinché i fatti fossero chiariti. Sono il più interessato. Continuerò a collaborare in tutti gli ambiti affinché tutto questo venga raggiunto fino alla fine. In questo senso ho fatto ricorso anche alla procedura aperta dalla FIFA per difendere la mia posizione. E continuerò in tutti quegli altri, in cui potrò dimostrare il mio onore. Mi preoccupa soprattutto che alcuni di coloro che dovrebbero proclamare e contribuire a garantire la separazione dei poteri nel nostro Paese, insistano a prendervi parte e facciano pressione contro di me, invece di lasciare che la giustizia agisca con tutte le garanzie, restando in disparte. Durante tutto questo periodo ho subito un linciaggio politico e mediatico senza precedenti dal quale sono rimasto completamente ai margini. Non solo a livello nazionale ma globale. Nonostante ciò, ho sentito anche il crescente sostegno delle persone per strada e sui social media. Sento che qualcosa è cambiato e di fronte a tali false ingiustizie e al giudizio pubblico, i cittadini comuni, donne e uomini, si sono uniti. Voglio ringraziarti qui e ora. È giunto il momento di ringraziarti infinitamente per il tuo immenso sostegno, per aver creduto in me, per non esserti lasciato trasportare da questa campagna fabbricata contro di me. Il sostegno popolare mi rafforza nell’idea che la questione sia stata amplificata ed estrapolata dal contesto per altri motivi. Continuo a confidare nell’indipendenza degli organi in cui si deve risolvere la questione, nonostante la pressione politica e di alcuni media sia tanto interessata quanto brutale, poiché l’informazione su questo argomento è sottoposta a una moltitudine di manipolazioni , bugie e censura, ma la verità ha una sola strada ed è per questo che, ripeto, sono fiducioso che giustizia sarà fatta. Oggi la TAD ha deciso di aprire un fascicolo nei miei confronti. Non essendovi motivo, secondo la delibera assunta da detto organo, di qualificare un atto come molto grave, non potrà essere applicata una sospensione provvisoria da parte del Consiglio di Amministrazione di CSD. Continuerò a difendermi per dimostrare la verità. Voglio inviare un messaggio a tutte le brave persone nel nostro Paese e oltre i nostri confini, comprese quelle donne che sono state davvero attaccate e che hanno il mio pieno sostegno e comprensione: non è una questione di genere, è reale. In nome del femminismo, non si dovrebbe cercare di affondare un uomo – o una donna – senza un giusto processo. L’uguaglianza passa da diritti identici per tutti. La giustizia viene applicata alle persone senza che il genere debba segnare preventivamente il risultato. Sento di essere stato trattato ingiustamente dai media e dai politici. Questo non dovrebbe succedere mai più a nessuno”.

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