I numeri non mentono: se Ciro Immobile dovesse superare in questo campionato quota 15 gol per l’ottava volta in carriera, potrà raccontare ai nipotini di aver superato la leggenda Roberto Baggio e quell’altro mostro sacro di Antonio Di Natale. L’attaccante della Lazio, dopo il gol a Lecce che ha impreziosito una prova opaca, è a 195 reti in A, a -10 dal Divin Codino e a -14 dalla leggenda dell’Udinese. A quel punto il mero discorso numerico, lascerebbe il posto ad altre variabili. Perché a 33 anni, se segni all’esordio in campionato per la sesta volta di fila e in estate rifiuti le sirene dell’Arabia Saudita, allora niente è impossibile. Ecco quindi che nemmeno Josè Altafini e Giuseppe Meazza (a 21 gol di distanza) possono essere considerati irraggiungibili nel 2024 se alle calcagne c’è uno che in carriera, in una sola stagione, ha anche sforato il tetto dei 40 gol. A quel punto resterebbe solo l’Olimpo. Gunnar Nordahl a 225 gol, Francesco Totti a 250 e perché no Silvio Piola a 274 per cullare il sogno di un podio nelle mani delle due romane.
Dopo il gol dell’illusorio vantaggio contro il Lecce, Immobile riparte dal Genoa. Un appuntamento da ex per lui, che spesso lo ha portato ad esaltarsi. Più in generale, Immobile quando vede Genova supera persino i suoi numeri, già alti, di media gol. Immobile ha all’attivo 14 reti contro il Genoa e aspira a diventare il secondo giocatore nella storia della Serie A a realizzare almeno 15 gol contro due diverse avversarie liguri (15 anche contro la Sampdoria). Solo Kurt Hamrin (di recente superato nella classifica all time dei bomber della Serie A) ha fatto meglio con 17 centri contro i rossoblù e 15 contro i blucerchiati. Adesso è la continuità che interessa ad Immobile dopo la stagione più difficile della sua esperienza in biancoceleste. Tanti, troppi infortuni, seguiti dalle ricadute e da quello spaventoso incidente d’auto che forse ha contribuito a minare la serenità del capitano biancoceleste nel rush finale. Sarri ha dovuto trovare delle alternative di gioco, puntando su Felipe Anderson falso nove, mostrando una Lazio brillante (vedi Bergamo) e capace di sostituire al meglio Immobile. Oggi il bomber di scorta c’è e si chiama Valentin Castellanos. Un carico extra di motivazione per un calciatore che ha già rifiutato i corteggiamenti sauditi e che ha dimostrato di voler ancora un posto importante nel calcio che conta. L’esordio all’Olimpico contro il ‘suo’ Genoa è l’occasione perfetta per trovare subito quella continuità che nella scorsa stagione è mancata.