Il direttore generale dell’Atalanta Umberto Marino ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Radio Serie A. Importanti sono state le partite del dg atalantino che ha spiegato l’importanza della famiglia Percassi in casa Atalanta, mettendo chiarezza inoltre sulla questione stadio. Controcorrente, rispetto a molti suoi colleghi, sono state le parole relative all’Arabia Saudita.
Marino sull’Arabia: “La vedo come una grandissima opportunità per il sistema calcio generale e per portare nuove risorse in Europa. Quello che sta facendo l’Arabia Saudita è un po’ quello che faceva la Premier League fino a pochi mesi fa, ora anche loro stanno subendo questo strapotere economico e cercano di limitare i danni chiedendo la chiusura del mercato anticipata“.
Sulla famiglia Percassi: “La famiglia Percassi è il vero valore aggiunto, hanno la duplice veste di imprenditori e di tifosi. Conoscono la realtà calcistica molto bene, conoscono il mondo Atalanta, conoscono Bergamo, e hanno voluto al loro fianco un grandissimo imprenditore e uomo di sport come Stephen Pagliuca e i suoi soci. Loro ci permettono di essere competitivi dovunque“.
Sullo stadio: “Iniziamo la terza fase di lavori, dopo la Curva Nord e la Tribuna Rinascimento. È stata ridisegnata la Tribuna Principale e ora procediamo con la Curva Sud, il lavoro più invasivo che ci vedrà coinvolti per 14 mesi. Non verrà soltanto ricostruita la Curva, ma verranno realizzati 400 parcheggi sotterranei e sarà rivista la piazza esterna. È anche un modo per riqualificare il quartiere, rendendolo vivibile e sicuro. 25mila posti sarà la capienza“.
Sul progetto Under 23: “Era l’ultimo tassello che ci mancava, è stato fortemente voluta dai Percassi perché era la continuità di un progetto di crescita tecnico-sportivo, e non solo. I ragazzi che crescono nel nostro settore giovanile avevano bisogno di un ulteriore step di crescita e abbiamo quindi pensato di investire nell’under 23. Giocare in provincia per noi era fondamentale e così abbiamo inventato questo binomio con Caravaggio. Era importante restare sul territorio perché crediamo tanto nella fidelizzazione e a Bergamo il livello è altissimo, penso che il 99% dei bergamaschi siano atalantini, quindi volevano rafforzare questo valore per dare un segnale forte alla città e alla provincia“.
Sulla stagione: “Siamo soltanto all’alba di questo campionato, il percorso è ancora lungo e sarà una stagione veramente molto impegnativa. Siamo contenti della prima vittoria, ma sappiamo di essere solo all’inizio. La scorsa stagione l’Europa ci è mancata, quest’anno siamo tornati. Avevamo il passaporto pronto nel cassetto, come ha detto il mister. Alla fine è bello competere alla pari, in campo, con la possibilità di giocartela e fino all’ultimo minuto sperare di poter vincere“.