“Ho visto quella foto ogni singolo giorno. Era uno dei miei più grandi sogni da bambino, giocare per gli Stati Uniti”. Lo dice Paolo Banchero guardando una foto della mamma Rhonda Y.Smith con la nazionale femminile statunitense, a un mese e mezzo dall’inizio dei Mondiali di basket che vedranno l’ala grande degli Orlando Magic giocare per Team Usa dopo aver declinato l’opportunità di rappresentare l’Italia.
Lo stesso Banchero, da Las Vegas, torna sulla questione: “Avevo 17 anni quando mi hanno chiesto se volevo rispondere alla chiamata dell’Italia – racconta – e quello è stato un momento della mia vita in cui mi sentivo come se non potessi lasciarmi sfuggire quell’opportunità perché il lato della famiglia di mio padre è italiano. E non sapevo molto delle mie origini italiane. Quindi, ho sentito che quello era il modo perfetto per conoscere di più e avvicinarmi alle mie origini italiane”.
Cosa è successo da quel momento in poi, lo sappiamo. Il covid non gli permette di rispondere alla chiamata in Nazionale e tre anni dopo, con prospettive totalmente differenti, entra in ballo Team Usa: “Questo mi fa pensare continuamente a quanto sarebbe stata diversa la mia vita se il Covid non ci fosse stato. Non ho potuto giocare per l’Italia, sono andato a Duke, ho avuto un grande anno, sono diventato il numero 1 nel draft e, sai, le circostanze cambiano”.