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Dalle lacrime agli ottavi di Wimbledon: Matteo Berrettini incanta sui prati londinesi e fa sognare l’Italia

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Cinque giorni di fila in campo a Wimbledon non sono niente in confronto ai giorni passati a letto a piangere perché non potevo giocare“. Questa la frase clou dell’intervista post match di Matteo Berrettini, che grazie a una prestazione eroica ha sconfitto Alexander Zverev e si è guadagnato un posto agli ottavi di finale di Wimbledon 2023 contro Carlos Alcaraz. Quelle lacrime piante a letto erano diventate poi le lacrime in campo a Stoccarda, ma in poche settimane si sono trasformate in lacrime di gioia, versate dai tantissimi tifosi che non hanno mai smesso di sostenerlo anche quando le cose non andavano bene.

Segno del destino o meno, è bello pensare che il riscatto, il primo acuto stagionale, sia arrivato proprio nel SUO torneo. Negli ultimi anni Berrettini ha centrato tanti risultati straordinari, ma se bisogna individuare delle cosiddette sliding doors, allora dobbiamo tornare al torneo di Wimbledon nel 2021, quando Berrettini fu protagonista di una splendida cavalcata che lo portò sino in finale. In quel momento Matteo divenne il primo italiano in 144 anni di storia a riuscire in un’impresa simile. Poco male che poi fu sconfitto da un alieno come Djokovic: Berrettini era già nella storia. Una storia che ora l’azzurro vuole riscrivere, consapevole che non sarà per niente facile.

Prima di pensare alla sfida contro il numero uno al mondo, però, c’è da godersi lo splendido successo maturato contro Zverev. Il tedesco era reduce dalle semifinali al Roland Garros e ad Halle e partiva favorito sulla carta. Tra i due, però, una superficie come l’erba è più affine a Berrettini, che infatti è riuscito ad imporre il suo gioco ed a prevalere in tre set. Una partita da manuale per Matteo, che ha picchiato da fondo, ha incassato e ha contrattaccato. Emblematico il rendimento con il servizio, che in tre partite (per un totale di 54 turni di battuta) non ha ancora mai perso, annullando le appena sei palle break concesse. Quest’oggi ha funzionato come al solito, con 15 aces e l’86% di punti vinti con la prima. Dall’altra parte della rete c’era però un avversario che ha servito persino meglio, allora Matteo ha avuto pazienza ed ha fatto la differenza nei tie-break, vincendo i due giocati (nel secondo e nel terzo set).

Una prestazione fantastica sotto tutti i punti di vista: quello mentale, con Berrettini che non si è disunito nonostante l’enorme occasione mancata sul 4-3 nel terzo set (quattro palle break, di cui tre consecutive), ma anche quello fisico, con l’azzurro che non ha accusato alcuna ricaduta e si è espresso alla grande per oltre due ore e mezza, nonostante le fatiche dei giorni precedenti. Insomma, un successo su tutta la linea che sarà ripagato con un meritato giorno di riposo.

Vietato però rilassarsi dato che il prossimo avversario non sarà particolarmente agevole da sconfiggere. Si tratta infatti di Carlos Alcaraz, numero uno al mondo e reduce dal titolo al Queen’s. Certo, finora non ha giocato eccessivamente bene, ma sono proprio le vittorie come quella odierna ai danni di Jarry a fare la differenza. Alcaraz ha sofferto, si è trovato molto vicino al quinto set (è stato sotto di un break nel quarto), ma ha reagito ed è salito in cattedra, comportandosi come un vero campione.

Sicuramente i pronostici della vigilia saranno dalla parte dello spagnolo, avanti 2-1 nei precedenti (anche se Matteo ha vinto l’unico a livello slam, agli Australian Open 2022) e più in forma. Matteo però può scendere in campo senza nulla da perdere e con la consapevolezza di aver fatto molto di più di quanto ci si potesse aspettare. Paradossalmente, sarà più scontento Alcaraz di dover affrontare questo determinato avversario.

In questo day 6 di Wimbledon non ha giocato però solo Berrettini, ma anche tanti altri big. Vittoria in tre set per Stefanos Tsitsipas, in quattro per Daniil Medvedev e in cinque per Holger Rune (che ha approfittato della follia mista a paura di Davidovich Fokina, autore di un insensato servizio da sotto sull’8 pari nel tie-break del quinto set). Tra le donne, invece, una spietata Rybakina ha asfaltato Boulter con un doppio 6-1, mentre Sabalenka ha liquidato in due rapidi set Gracheva. Attenzione infine allo scoppiettante match di ottavi tra la finalista in carica Ons Jabeur e la due volte campionessa di questo torneo Petra Kvitova.

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