Il presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaifi, nel mirino della polizia francese. Irruzione in casa del numero uno del club parigina nell’ambito di un’indagine sulle denunce di detenzione illegittima e tortura di un uomo in Qatar, come riferito da una fonte alla Afp. Al centro della vicenda c’è la denuncia del franco-algerino Tayeb Benabderrahmane, che ha affermato di essere stato arrestato nel 2020 in Qatar e di essere stato trattenuto per metà anno e interrogato dalla polizia locale su documenti che avrebbero potuto compromettere la posizione di Al-Khelaifi. Benabderrahmane è stato autorizzato a lasciare il Qatar nel novembre 2020 sottoscrivendo un accordo di non divulgazione dei documenti. Il Dgsi (servizio di intelligence francese) suggerisce che tra questi potrebbero esserci anche dei video intimi del presidente del Psg con una donna. Inoltre, le conversazione con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani, salvato in un suo vecchio smartphone, potrebbero invece riguardare la vicenda di Mondiali del 2022 e delle modalità con cui siano arrivati ad assicurarsi i diritti di ospitalità della competizione.
Benabderrahmane intanto sostiene che Rachida Dati (ex ministro del governo) abbia finto di aiutarlo a ottenere il rilascio mentre cercava di coprire la detenzione per conto del Qatar. Le persone vicine a Dati nel frattempo hanno descritto il lobbista come un “maestro ricattatore”. Gli avvocati di Al-Khelaifi hanno dichiarato che avrebbero intentato una causa per diffamazione contro Benabderrahmane.