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Wimbledon 2023, Berrettini alla vigilia: “Non sono al 100% ma voglio tornare a competere”

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

Matteo Berrettini si prepara a scendere in campo per la prima volta a Wimbledon a distanza di due anni da quella finale persa contro Novak Djokovic. Alla vigilia del torneo sono tanti i dubbi nei confronti del tennista romano, appena rientrato dall’ennesimo stop per infortunio e apparso ben lontano da una buona condizione nelle ultime settimane. Lo ammette lui stesso in conferenza stampa: Devo dire che sono stato meglio, in passato sono arrivato a giocare uno slam con più fiducia e incontri nelle gambe. Con un feeling diverso, insomma”, afferma il classe ’96 azzurro. “Però in questi lunghi mesi di stop mi sono sempre interrogato sulla cosa che mi piace di più fare ed è competere. Nonostante non sia al 100% voglio tornare a giocare, a vivermi una partita, sentire l’adrenalina, la tensione. Tutte emozioni che l’infortunio mi ha portato via”.

Al primo turno ci sarà il derby contro Lorenzo Sonego: “Giocare un derby non è mai semplice, soprattutto con Lorenzo che, come ho sempre detto, è il miglior amico sul tour. E in particolare dopo il match a Stoccarda, in cui non sono riuscito a performare come volevo. Le lacrime dopo quella sconfitta erano legate la fatto che non mi ero riuscito a divertirmi durante il match. Volevo tornare a sentire quelle sensazioni di cui ho parlato prima e non ci ero riuscito”, dice.

Matteo ha anche parlato di un recente distacco dai social: “Ho bisogno di proteggermi da quello che si scrive sui social. Non solo le cose negative che indubbiamente sono arrivate nell’ultimo periodo, ma in un certo senso anche dai messaggi positivi”, spiega. “Anche un ‘quest’anno andiamo a vincere Wimbledon’, per esempio, è un messaggio che comunque può entrarti in testa e condizionarti. Quindi ho deciso di concentrarmi su quello che mi ha permesso di arrivare a determinati risultati. Testa bassa, lavorare e fidarmi del mio team e della mia famiglia. Lo faccio per me stesso, per stare meglio”.

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