Il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, intervenuto all’apertura del congresso dei tifosi europei a Manchester, la città del City che ha battuto l’Inter nella finale Champions, ha ammesso i problemi che sono stati riscontrati dai tifosi per recarsi ad Istanbul: “Non tutto è stato perfetto per i tifosi nell’organizzazione della finale di Champions League a Istanbul, in particolare per i trasporti da e per lo stadio Ataturk, l’ospitalita’ per i tifosi allo stadio e l’accesso all’acqua e ai bagni per tutti. Dato quello che è accaduto lo capirei se venissi accolto con freddezza da voi. Non minimizzo i problemi incontrati da una parte dei tifosi, ma continuiamo a lavorare insieme per migliorare quello che possiamo migliorare. A Wembley e agli europei di calcio in Germania, nel 2024, offriremo un’esperienza unica ai tifosi”.
Lo scorso 10 giugno a Istanbul ci sono stati problemi con i mezzi di trasporto, ma il vero dramma c’è stato dopo la partita, quando i tifosi sono stati letteralmente trattati alla stregua di “bestiame”, come ha titolato il Guardian riprendendo le lamentele sui social. C’erano tifosi stipati all’inverosimile nelle navette rimaste bloccate per ore nel caotico traffico in uscita dallo stadio. Non c’erano steward o poliziotti che guidassero i tifosi e regolamentassero gli accessi ai mezzi, nonostante fosse la partita piè importante della stagione europea con 75mila spettatori.
Da quel momento le navette hanno percorso gli oltre 30 chilometri necessari per arrivare in centro dal quartiere Initelli che ospita l’Ataturk, all’estrema periferia ovest della metropoli turca e non molto distante dalla frontiera greca. Molte persone sono arrivate in hotel dopo le 3 e anche le 4 di notte, 4 ore dopo la fine della partita. La situazione, ovviamente, non è affatto piaciuta ai tifosi inglesi e ai media britannici, che hanno manifestato il loro disappunto.