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Ad Halle Sinner ci riprova: c’è Bublik tra l’azzurro e la prima semifinale sull’erba

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Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Jannik Sinner ci riprova. A distanza di sette giorni dalla sconfitta contro Emiil Ruusuvuori a ‘s-Hertogenbosch, il numero uno d’Italia tenta nuovamente a conquistare la prima semifinale sull’erba della sua giovane carriera. Anche con l’avversario odierno c’è una connessione relativa al torneo olandese, dato che si troverà di fronte quell’Alexander Bublik già affrontato la scorsa settimana negli ottavi di finale.

Analizzare le sfide che coinvolgono l’eccentrico e talentuoso tennista russo di nascita è arte piuttosto complessa. Ne abbiamo avuto dimostrazione innumerevoli volte e anche nel match sopracitato di pochi giorni fa, quando dopo una prima fase piuttosto equilibrata è completamente uscito fuori dalla partita in seguito ad una lunga discussione con il giudice di sedia. Bublik è questo, prendere o lasciare. Ti lascia fermo per due punti consecutivi, poi magari ti fa un servizio da sotto, sparacchia via due colpi, ti rimette nel game e così via. Può vantare due finali ATP sull’erba di Newport e le caratteristiche tecniche di certo sono quelle di un giocatore che può esprimersi benissimo su questa superficie. E anche la vena in questi giorni sembra quella giusta, avendo dominato all’esordio un tennista sempre ostico (e ad Halle anche ex vincitore del torneo) come Borna Coric, per poi sconfiggere in tre set lottati uno dei tennisti più in forma del circuito come Jan-Lennard Struff.

Jannik dal canto suo ha dovuto soffrire parecchio per uscire indenne dai primi due scontri contro Richard Gasquet e Lorenzo Sonego. La qualità messa in mostra in questi giorni e più in generale nell’ultimo periodo non è di certo quella dei giorni migliori e proprio per questo motivo vincere nella notta non può che fare bene per riprendere quella fiducia che evidentemente un po’ manca, come dimostra il bilancio sulla percentuale di palle break convertite che è calato in modo drastico nell’ultimo mese. Sinner, oltre ovviamente ad un maggior talento tecnico, ha dalla sua anche una solidità mentale che nulla a che vedere con quella del suo sfidante. I precedenti lo dimostrano e recitano 3-0 in favore dell’allievo di Simone Vagnozzi e Darren Cahill, che ha perso un solo set dei sei giocati.

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