Finalmente solida, chiara nelle strategie ed eloquente con i due piloti. La Ferrari della domenica in Canada è tornata a vita in ogni aspetto possibile, dalle prestazioni alla gestione delle gomme, al tempismo al coraggio. E allora, viene da pensare a cosa sarebbe potuto capitare in caso di qualifiche pulite e non disastrose come quelle viste a Montreal. Probabilmente sarebbe stato podio, forse doppio, alle spalle di un Verstappen che comunque sia non ha fatto il vuoto su questa pista nella quale abbiamo visto la gara più equilibrata della stagione. Il quarto e quinto posto di Leclerc e Sainz, invece, risulta essere di fatto il minimo e il massimo allo stesso tempo partendo da così indietro in griglia, non di certo un risultato che può far felice il Cavallino in senso assoluto, ma che vista la situazione e per come è arrivato costituisce invece un ottimo booster di fiducia in vista dei prossimi appuntamenti, a cominciare dall’Austria.
Il primo aspetto da sottolineare per la scuderia di Maranello è quello delle gomme. Con gli ultimi aggiornamenti, probabilmente, si è riusciti ad ampliare la famosa finestra e adesso pare si possano superare le criticità iniziali. Lo dimostra il primo stint lunghissimo sulle medie, con tempi in linea con le hard nuove dei competitor, frutto di una strategia che fin dall’inizio era improntata sull’unica sosta, cercando di allungare il più possibile la vita delle gomme gialle per poi passare alle hard nella seconda parte. Il tutto, con la speranza di una Safety Car (che non è certo rara nel paese delle foglie d’acero) al momento giusto. Incidente, quello di Russell, che c’è stato sì, ma troppo presto: questo ha portato comunque tutti i team a puntare sulle due soste, di cui una gratis, non la Ferrari che con coraggio e forse sul momento troppa spregiudicatezza ha lasciato in pista entrambe le vetture. Col senno di poi, decisione giusta: le medie hanno performato alla grande e si sono dimostrati gli pneumatici da gara, fatto che ha consentito alla Rossa di prendersi il quarto e quinto posto senza dover superare in gara.
Non abbiamo dunque visto tutto il potenziale della vettura, per una volta invece si è assistito a una strategia impeccabile dal muretto. E nel calderone vanno aggiunti anche i team radio coi piloti, che hanno stabilito una gerarchia: Leclerc è davanti e Sainz non lo attaccherà, lo abbiamo sentito più di una volta. E’ così che il monegasco, ma anche lo spagnolo, hanno potuto focalizzarsi su dei long run quasi da prove libere (e al venerdì ci eravamo accorti di un ottimo livello mostrato dalla Ferrari), senza doversi preoccupare di altro, riuscendo così a trattare alla grande le gomme. Verstappen è irraggiungibile, Alonso e Hamilton avevano troppo margine per impensierirli, e con Perez che continua a faticare maledettamente nel passo e Russell che si è autoescluso, di fatto la Ferrari si ritrova quarta e quinta senza troppa fatica. Le qualifiche hanno rovinato tutto, la gara ha sistemato il più possibile le cose: e la soddisfazione più grande è vedere come anche sulle hard il passo fosse buono e in linea con chi stava davanti. Sarà stato soltanto il circuito favorevole o la Rossa ha fatto il salto di qualità? Per il momento, viene da dire che sul fronte strategico si è vista una risolutezza che quest’anno non avevamo mai ammirato.