Come tutti sanno, Szymon Marciniak è l’arbitro scelto per dirigere Inter-Manchester City, la finale di Champions League. Il 42enne polacco, che ha già diretto quest’anno la finale dei Mondiali, diventando il secondo a farlo nella stessa stagione dopo Howard Webb (e anche in quel caso, era il 2010, i nerazzurri erano in finale e poi vinsero la coppa), ha rischiato però concretamente di veder spezzato il sogno di una vita, quello di fischiare nell’atto conclusivo della competizione più importante a livello Uefa.
Il motivo? Aver partecipato nelle scorse settimane a un convegno di estrema destra organizzato Sławomir Mentzen, leader del partito della confederazione che si distingue per le proprie posizioni antisemite, omofobe, antiabortiste e anti-Ue. E’ stata avviata subito un’indagine da parte dell’Uefa pochi giorni fa, risolta con un nulla di fatto in quanto il fischietto, stimatissimo da Rosetti, ha ammesso di aver partecipato, ma ignaro delle ideologie di chi lo organizzava, che comunque ha dichiarato non condividere. Querelle dunque che si è sgonfiata, anche se molti hanno ritenuto sbagliato confermare la designazione e ha chiesto la sostituzione, che non c’è stata. Per questa finale Marciniak guadagnerà seimila euro, intanto ha ricevuto un’offerta da 1.5 milioni a stagione per arbitrare in Arabia Saudita.