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Milan con l’obbligo di chiudere bene una stagione agrodolce, il Verona si gioca tutto

Stefano Pioli Milan
Stefano Pioli - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Non negativa, perché c’è chi ha fatto peggio e perché nel complesso ci sono stati momenti esaltanti, ma di certo agrodolce e modesta. Il Milan chiude la sua stagione, intensa e con alcuni picchi, ma anche con più di qualche delusione, probabilmente a causa dell’exploit dell’anno precedente che ha un po’ gettato fumo negli occhi tra tifosi, addetti ai lavori e probabilmente anche all’interno della stessa squadra. Fuori dalla lotta scudetto dopo poche giornate, e con il tricolore sul petto non è esattamente la cosa più auspicabile per i campioni in carica, poi fuori anche dalla Coppa Italia, persino out dalla zona Champions per diverse giornate e, classifica alla mano, quinti sul campo e dietro la Juventus che però è stata penalizzata. Nel frattempo, forse addirittura utile per salvare la panchina a Stefano Pioli, il cui lavoro non è comunque realmente in discussione, il bel cammino in Champions League, con l’approdo in semifinale che però ha ferito ulteriormente i cuori rossoneri, visto che l’eliminazione è arrivata per mano dei cugini dell’Inter, che fra una settimana si giocano il grande sogno di alzare al cielo la coppa con le grandi orecchie e soprattutto sanno già di chiudere il campionato davanti al Diavolo, in una lotta all’ombra della Madonnina tra squadre che avevano avuto un lungo periodo di difficoltà, superato in pieno dai ragazzi di Inzaghi, superato ma con delle ricadute preoccupanti per il Milan.

In ogni caso, inutile pensare al passato, e ancora presto per pensare al futuro: c’è il presente per i rossoneri, c’è il Verona che non viene al Meazza per una partita di fine stagione, ma per giocarsi la propria sopravvivenza in Serie A. Pari punti con lo Spezia per l’Hellas, che dunque deve vincere per evitare di retrocedere, ma senza la garanzia di salvarsi già stasera. C’è lo spettro dello spareggio, che è comunque meglio di retrocedere in caso di mancata vittoria. E’ per questo che la squadra di Zaffaroni e Bocchetti difficilmente potrà permettersi di gestire e fare calcoli, ma dovrà giocare per vincere. Come del resto farà il Milan, per una serie interminabile di motivi. Il primo è concettuale: c’è chi dice, il riferimento è anche ad Allegri, che questa squadra giocherà la Champions il prossimo anno solo per la penalizzazione della Juve: al momento è vero, ma vincendo col Verona e in caso di mancato successo dei bianconeri a Udine, il quarto posto sarebbe tale anche sul campo: cambia poco in sostanza, ma a livello di elucubrazioni ci si toglierebbero tante soddisfazioni. E poi, bisogna chiudere bene la stagione e lasciare un bel ricordo nei tifosi non particolarmente colpiti dal 2023 di un Milan che si è un po’ involuto, e poi si potrebbe anche vendicare la fatal Verona e i due scudetti persi al Bentegodi: 72-73 con Rocco, 89-90 con Sacchi, due tricolori buttati via proprio contro i veneti. La vendetta può anche essere servita freddissima.

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