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Juventus, adesso che cosa succede: le prossime tappe giudiziarie tra ricorsi, manovra stipendi e Uefa

Juventus Stadium - Foto Antonio Fraioli

Sono giorni duri per la Juventus, non solo sul campo dove la sconfitta di Empoli ha squarciato ancora una volta il velo che copre difficoltà di gioco e di tenuta psicologica di una squadra che non è serena ma non ha nemmeno idee, coraggio e voglia, ma soprattutto fuori, con il -10 in classifica arrivato ieri dalla Corte d’Appello Figc poco prima della sfida del Castellani che di fatto si è trasformato, a causa della sconfitta, in un -13 che lascia pochi margini per la qualificazione alla prossima Champions. Ma quali sono i prossimi passi per la società bianconera?

Innanzitutto, bisognerà attendere le motivazioni della Corte Federale, che ha sanzionato con dieci punti di penalità il club bianconero per la vicenda delle plusvalenze (11 punti era stata la richiesta del procuratore Chiné) con il proscioglimento dei dirigenti senza deleghe, tra questi Pavel Nedved. Motivazioni che arriveranno entro dieci giorni dalla data della sentenza, e che è lecito attendersi all’inizio della prossima settimana. Ricordiamo, invece, che le quattro figure apicali, Agnelli, Arrivabene, Paratici e Cherubini erano già stati inibiti in via definitiva dal Collegio di Garanzia dello Sport. Ed è proprio alla “Cassazione” dello sport italiano, il terzo grado di giudizio, che potrà rivolgersi la Juventus una volta lette e recepite le motivazioni della sentenza di secondo grado.

Il club guidato ora dal presidente Ferrero avrà trenta giorni ulteriori di tempo dopo l’uscita delle motivazioni della CAF per decidere se fare ricorso o meno al Collegio di Garanzia. Con poche, pochissime chance però di sovvertire il verdetto, perché in attesa delle motivazioni la Corte Federale d’Appello ha seguito pedissequamente le indicazioni del Collegio di Garanzia, che ricordiamo però avere poco più di un mese fa di fatto confermato l’impianto accusatorio, chiedendo soltanto di ricalibrare e rimodulare (in totale autonomia) la sentenza alla Corte d’Appello, che avrebbe dovuto tener conto della posizione dei dirigenti non apicali.

Il -15 di allora, dunque, si trasforma in un -10 con il proscioglimento di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano, che viene quantificato dalla Corte in 5 punti da decurtare rispetto alla precedente penalizzazione. Diventano così 10 (tutti legati alle responsabilità dei quattro dirigenti apicali) e di fatto regge anche l’afflittività chiesta da Chiné, che al momento dell’udienza ha puntato sul settimo posto della Juve, che al momento non garantisce la qualificazione alle coppe europee. La Juventus ha pertanto il diritto e il dovere di provare a presentare il ricorso al Collegio di Garanzia, ma con chance praticamente nulle di sovvertirlo. Così come in seguito ha il diritto di rivolgersi alla giustizia amministrativa, dunque Tar e Consiglio di Stato a chiudere l’iter, ma senza possibilità di ottenere risarcimenti a livello sportivo, ma soltanto eventualmente di tipo economico.

C’è però il secondo filone processuale che minaccia l’ambiente bianconero. Sempre nella giornata di ieri, è stata fissata la data dell’udienza con sentenza della vicenda della manovra stipendi, dei rapporti con gli agenti e delle partnership con le altre società. Si parte il 15 giugno dal primo grado del Tribunale Federale Nazionale ed entro quella data la Juve può ancora decidere, in accordo con la Procura Figc e con il placet della Figc e della Procura Generale dello Sport, di esplorare la via del patteggiamento, con la possibilità di ridurre di un terzo l’eventuale pena richiesta, dal momento che sono già arrivati i deferimenti.

E poi, c’è anche la minaccia Uefa come fiato sul collo del club bianconero. E’ in corso infatti un’indagine parallela che dovrebbe chiudersi entro giugno, in tempo per la chiusura degli organici della prossima edizione delle coppe europee. L’Uefa ha recepito il -10 per la vicenda sulle plusvalenze e recepirà anche il primo grado sulla questione degli stipendi, nel frattempo sta vagliando la posizione della Juve che ricordiamo essere anche sotto accordo per il Fair Play Finanziario. Ma se emergerà che le plusvalenze hanno alterato i bilanci e se la manovra stipendi e le comunicazioni fittizie potrebbero aver favorito l’accordo per ridurre la multa da 19.5 a 3.5 milioni, a quel punto l’Uefa potrebbe decidere di intervenire sanzionando la Juventus con l’esclusione dalle coppe, ovviamente se i bianconeri, al momento fuori da tutto, si qualificheranno per una delle tre competizioni.

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