Elena Rybakina e Anhelina Kalinina si contenderanno la corona degli Internazionali BNL d’Italia 2023, in occasione dell’attesa finale del torneo femminile. La kazaka ha domato l’impeto della lettone Jelena Ostapenko in semifinale, nell’arco di due set, mentre l’ucraina è riuscita ad avere la meglio della favorita russa Veronika Kudermetova in tre parziali; due ex top 10 fuori dai giochi in quel di Roma, con due giocatrici in grande forma all’ultimo atto. Rybakina cerca la sua quinta affermazione nel circuito maggiore, la seconda sulla terra battuta dopo Bucarest 2019, peraltro suo primo titolo; d’altra parte, Kalinina è alla ricerca del primo sigillo in carriera, sebbene possa vantare un Wta 125 in bacheca, conquistato a Limoges nel corso del 2021.
LE CERTEZZE DI RYBAKINA
In quanto a esperienza in contesti prestigiosi come gli IBI, certamente Rybakina può godere di maggiore credibilità rispetto all’opponente, considerando anche il recente trionfo a Wimbledon. La kazaka sembrerebbe esente da pressioni ed è usualmente abile a gestire le situazioni di difficoltà mediante un atteggiamento che non fa trasparire null’altro che volontà di portare a termine il suo compito.
Rybakina ha chiaramente in testa il piano gioco che esalta le sue caratteristiche e ha perennemente intenzione di massimizzare le situazioni di gioco a lei favorevoli; non soltanto un servizio pressoché eccellente e una continuità straordinaria con il colpo d’inizio gioco, ma anche una serie di colpi potenti e soprattutto pragmatici caratterizzano il tennis della russa naturalizzata kazaka. La prestazione contro Ostapenko è stata particolarmente indicativa per definire chi sia e cosa sappia fare Rybakina: una giocatrice rispettosa del gioco altrui, ma al tempo stesso spietata nello sgretolare le certezze delle avversarie e accorta nell’incidere nei momenti giusti dei match con colpi spesso e volentieri molto profondi.
Nonostante un match sostanzialmente sempre sotto controllo, la kazaka ha superato anche momenti complessi contro la lettone in semifinale, avendo dovuto infatti recuperare un break di svantaggio nel secondo e ultimo parziale. Rybakina conosce se stessa, sa cosa fare e dove vuole arrivare.
IL CORAGGIO DI KALININA
Kalinina, invece, ha stravolto nuovamente qualsiasi pronostico in quel di Roma. Sulla terra battuta capitolina, l’ucraina ha trovato la sua definitiva consacrazione; dopo un paio di stagioni di alto livello, Kalinina ha appena lasciato alle spalle un periodo grigio contraddistinto da quattro sconfitte consecutive, fronteggiando alla pari e sconfiggendo diverse giocatrici più quotate di lei.
Sebbene Kudermetova avesse più soluzioni dal punto di vista tattico e maggiore maestria tecnicamente, Kalinina ha preso in mano la situazione con personalità nel corso di un primo set complesso e nell’interezza di un parziale decisivo mai in discussione. Non soltanto una caparbietà lodevole e l’ormai proverbiale spirito combattivo: Kalinina ha mostrato eccellenti colpi in spinta e un’intelligenza tattica che le ha permesso di catturare l’opponente russa in una tela da cui è stato impossibile districarsi. Il tennis coraggioso dell’ucraina lotta per un popolo intero, come da lei stessa dichiarato, quindi non vi è limite a ciò che si può raggiungere.
SEMPLICEMENTE FINALE
Chi riuscirà a prevalere in finale a Roma? La favorita Rybakina, sempre più tra le giocatrici da battere ad alto livello, o la favola Kalinina? Sarà il campo a fornire una sentenza: appuntamento sul Campo Centrale degli IBI, non prima delle ore 19.00 italiane.