Inizia l’operazione rimonta, una rimonta impossibile se si pensa al momento che sta vivendo il Milan, possibile perché siamo in Champions, nello storico territorio di caccia rossonero, è un derby e tutto può succedere, e poi con la forza della disperazione si può andare oltre i propri limiti. E i limiti di questo Milan di fine stagione sono enormi: poca profondità della rosa, non in senso numerico ma qualitativo e di forma psicofisica, Leao che recupera ma non sarà al meglio così come Giroud acciaccato ma in campo, e poi la consapevolezza che la sconfitta con lo Spezia non ha fatto preparare bene questa partita che non è importante solo perché mette in palio una finale e la possibilità di eliminare i cugini dell’Inter scrivendo un pezzo di storia, ma anche perché – al di là della penalizzazione che potrebbe colpire e affondare la Juventus – al momento il quinto posto, con Roma e Atalanta poco dietro, non lascia tranquillo l’ambiente, anzi. Per i campioni d’Italia in carica, non giocare la Champions il prossimo anno sarebbe un dramma sportivo e sconquasserebbe il progetto. Pioli sarebbe con tutta probabilità al capolinea, con tanta riconoscenza ma anche una buona fetta di responsabilità, e un po’ tutti si giocheranno il proprio futuro in queste ultime quattro partite della stagione.
Quattro, già, o forse cinque? Lo 0-2 dell’andata non lascia troppe speranze, al di là del punteggio è lo stato di forma delle due squadre a creare un solco importante. E ci sono i precedenti del 2023: vittoria in Supercoppa, vittoria in campionato, vittoria all’andata in semifinale per l’Inter, che ha tutto nelle sue mani e in modo piuttosto saldo. E allora, tutto da perdere per il Milan perché uscire per mano dei rivali cittadini farebbe male e sarebbe ricordato a lungo, e perché aumenterebbero i rischi di non giocare la coppa già vinta sette volte un altr’anno, allo stesso tempo nulla da perdere visto come è andata… l’andata. Servirà coraggio, ci sarà Leao ma non dovrà essere il centro del mondo, perché la partita si gioca su 110 metri per 65 e chiunque può essere decisivo. Negli occhi le sfide contro il Napoli, ma senza andare troppo lontano anche l’approccio e la gestione con la Lazio. A metà tra sogno e incubo, con un solo imperativo categorico: fare di tutto per ribaltarla e poterci credere fino al 90′.