La stagione della Juventus continua ad essere tormentata dai processi. Da gennaio in avanti il terreno di gioco è diventato un campo secondario rispetto alle aule dei tribunali, sportivi e non. Un finale di stagione fortemente condizionato da quello che accadrà fuori dal campo con la partecipazione alle prossime coppe che è fortemente a rischio. E c’è anche il rischio che il tutto si prolunghi anche in vista della prossima di stagione.
Il prossimo appuntamento sul calendario è quello di lunedì 22 maggio: alla Corte Federale d’Appello ci sarà la nuova sentenza sul caso plusvalenze. Il Collegio di Garanzia dello Sport ha infatti rimandato il verdetto indietro per carenza di motivazioni soprattutto sul ruolo degli amministratori senza delega. A gennaio la Corte, presieduta da Mario Torsello, aveva inflitto un pesante -15 in classifica. Adesso una nuova penalizzazione ci sarà sicuramente viste anche le dure motivazioni del Collegio di Garanzia che hanno confermato in toto l’impianto accusatorio e hanno blindato la precedente sentenza della Corte. Bisognerà stabilire quanti punti verranno inflitti: difficile si possa andare sotto ai 9 punti che era anche la richiesta in origine del procuratore della Figc Giuseppe Chiné. La Juventus, a quattro giornate dalla fine, ha 5 punti di vantaggio sul quinto posto occupato dal Milan e otto sul sesto e settimo posto occupati da Atalanta e Roma. Facendo due conti l’esclusione dalla prossima Champions League appare ormai certa, mentre per quanto riguarda l’Europa League bisognerà attendere i punti esatti di penalizzazione. Senza contare che, al momento, il settimo posto non vale per la Conference League. In caso di vittoria della Coppa Italia da parte della Fiorentina infatti i viola si qualificherebbero per l’Europa League con la sesta in campionato che giocherebbe in Conference League. Se dovesse vincere l’Inter allora tramite campionato il settimo posto darebbe accesso alla terza competizione europea.
Sul fronte plusvalenze tra l’altro, dopo la sentenza del prossimo 22 maggio, la Juventus potrebbe ricorrere nuovamente al Collegio di Garanzia dello Sport e i tempi si allungherebbero. Ma a quel punto la Figc, che deve consegnare la lista delle squadre qualificate all’Uefa entro il 15 di giugno, difficilmente aspetterebbe il ricorso al terzo ed ultimo grado di giudizio sportivo anche perché si è già pronunciato lo scorso aprile e, come si evince dalle motivazioni, ha blindato la sentenza precedente della Corte Federale d’Appello. In soldoni la Juventus non avrebbe praticamente chances di vincere un ricorso che è comunque legittimo.
Ma non è finita qua, tutt’altro, perché c’è il secondo procedimento aperto che è quello che desta più preoccupazioni in casa bianconera ovvero quello sulla manovra stipendi, la partenrship sospette con le altre società e i rapporti con gli agenti. La Juventus ha inviato le memorie difensive alla procura Federale lo scorso 27 aprile. Il che vuol dire che il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné, ha 30 giorni dal 27 aprile per deferire il club bianconero o – ipotesi al momento improbabile – archiviare il caso. Dunque la scadenza è il 27 maggio. Cinque giorni dopo la sentenza sul caso plusvalenze. E i due processi si intrecciano perché la Juventus potrebbe decidere di patteggiare (arrivando anche ad uno sconto di metà della pena) per evitare il vero grande spauracchio: ovvero che, oltre a questo campionato, si comprometta anche il prossimo. Perché il rischio, in caso di non patteggiamento, è pressoché certo. Con un deferimento a fine maggio, il primo e il secondo grado di giudizio si avrebbe in estate. Per non parlare del Collegio di Garanzia dello Sport il cui giudizio potrebbe arrivare anche dopo settembre, quindi le sanzioni sarebbero applicate al nuovo campionato. Sarà scontro o patteggiamento? Il 22 maggio ne capiremo di più. Con l’Uefa che vigila attentamente e cerca di capire anche cosa farà la Juventus in Europa League: un incastro davvero difficile da prevedere e con un finale tutt’altro che scontato. E il campo, stavolta, non c’entra davvero niente.