Aurelio De Laurentiis, intervistato ai microfoni di Sky pochi minuti dopo la conquista dello scudetto da parte del suo Napoli, ha espresso così tutta la gioia per un traguardo conquistato a 18 anni dall’acquisizione del club, salvato dal fallimento. “Quindi Napoli non può essere solo ‘na carta sporca’ – ha affermato il presidente -. Il Napoli è di tutti, è giusto che chiunque possa esprimere un suo pensiero. A me che hanno detto non volevo vincere, mi veniva da sorridere a me che sono sempre stato un vincente. Il calcio è complesso: guidi i tuoi pensieri in mezzo a un gran caos. Sarebbe semplice se la si considerasse un’industria dell’intrattenimento con le sue regole, ma questo dà fastidio a molti perché non ci capiscono niente, remano contro e non si va da nessuna parte. Io penso che abbiamo fatto 10 milioni di tifosi napoletani in Italia, nel mondo occidentale sono 83 milioni, e stiamo aumentando: in Cina ci seguono, in Corea con Kim, in Georgia, ormai stiamo dilagando e potremmo diventare presto anche 200 milioni di tifosi nel mondo”.
Grandi elogi anche nei confronti di Luciano Spalletti, considerato dal suo presidente il principale fautore del titolo ottenuto quest’anno. “Il momento decisivo? Quando tre anni fa andai a trovare a casa sua Spalletti, quando l’ho visto arrivare a Napoli ho pensato: da qui ricomincia un nuovo ciclo, è un vero uomo, lavora con grande consapevolezza e dedizione al lavoro, un uomo vero che io ringrazio. Me lo voglio tenere molto stretto, è difficile trovarne così. È uno scudetto iniziatico. Si ricomincia sempre da un punto di partenza, questo scudetto è un nuovo punto di partenza. Sono molto felice elice soprattutto perché sono felici loro, i tifosi”, ha concluso De Laurentiis.