Nicolò Barella sorride dopo un fallo di Luis Alberto mentre l’Inter sta perdendo 0-1 a San Siro. Questa è l’immagine della tranquillità. Il frame di un’Inter ribaltata come un calzino nell’atteggiamento in poco meno di un mese. L’uomo chiave di questa piccola rivoluzione copernicana è proprio il centrocampista sardo che, da talento purissimo e insofferente, nonché spesso troppo irruento, è passato ad essere un giocatore che incita, sorride, applaude, recupera ed esce dal campo stremato con mai meno di 7 in pagella. Barella ha capito che i suoi modi di fare non concilianti influivano anche sullo stato d’animo dei compagni e ha invertito il senso di marcia all’’ultimo svincolo disponibile, anche grazie alle dritte di Simone Inzaghi.
È tutta questione di atteggiamento dunque. L’Inter domina la Lazio dal primo al novantesimo minuto, come spesso gli capita di fare anche in altre partite. Ma per sessanta minuti è sotto dopo l’unica occasione creata dai biancocelesti su un errore della difesa, anche qui, come spesso è capitato specialmente nel girone di ritorno. L’attitudine però è quella giusta e si vede. La squadra di Inzaghi non si disunisce e continua a creare, sopporta qualche fischio di insofferenza che piove dalle tribune e butta il cuore oltre l’’ostacolo. Barella tuttocampista raddoppia sugli attaccanti della Lazio e pochi secondi dopo è in area avversaria che prova l’esterno al volo fuori di poco. Ma non solo. La Barella cam coglie molto altro. Applaude un passaggio di Dumfries, ride con Luis Alberto dopo che lo spagnolo gli è franato addosso, apre il gioco con lanci precisissimi di 40 metri, rialza compagni ed avversari dopo interventi fallosi, esce dalla pressione con veli e tocchi di prima. Un giocatore totale, fondamentale nei meccanismi di gioco dell’Inter e ora anche per la testa di tutti i suoi effettivi. Tiene a bada il suo temperamento e convoglia tutte le energie per aiutare. È il primo a sacrificarsi e ad andare oltre. Fa sempre qualcosa in più, e non in meno. E i compagni lo emulano. Guardate Gosens sul gol del 2-1. Vola in cielo, oltre i suoi limiti, per prendere uno spiovente di Lukaku e spingere la palla in rete Nella caduta si fa male, ed era abbastanza prevedibile visto l’alta quota che ha raggiunto. Ma in quel momento ciò che più conta è il bene dell’Inter.
La svolta interista è arrivata dopo la sconfitta di misura contro la Fiorentina in campionato. Da allora gli uomini di Simone Inzaghi hanno giocato 4 partite splendide, una meglio dell’altra. Due sono servite per passare il turno in Champions e Coppa Italia e altre due per conquistarsi sei punti in campionato e agganciare Milan e Roma a 57 punti. La lotta per il quarto posto è sempre più intricata. E ora Lautaro e compagni si preparano ad un finale di stagione ad alto voltaggio ed emotivamente burrascoso per i tifosi, con tre fronti aperti da dover conquistare passo dopo passo. La lotta di questo Maggio caldissimo si preannuncia adrenalinica, con un Barella in più pronto a dare tutto sé stesso, sempre in prima linea.