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È di nuovo tempo di marcia, a Madrid domenica la 10 chilometri che vedrà in gara due campioni olimpici azzurri: Antonella Palmisano e Massimo Stano. La regina di Tokyo torna a gareggiare a quasi 21 mesi da quella prova a cinque cerchi, ripartendo da una distanza più breve nel suo percorso di avvicinamenti all’appuntamento più importante della stagione, ovvero i Mondiali di Budapest in programma ad agosto. Massimo Stano, che invece dopo Tokyo ha conquistato anche l’oro iridato a Eugene loscorso anno nella 35 km, comincia anche lui la sua stagione con il medesimo obiettivo.
“Ho voglia di gareggiare per avere stimoli diversi dall’allenamento”, racconta Antonella Palmisano. “Tutto sembrava andare per il verso giusto durante la riabilitazione – spiega la 31enne tarantina di Mottola – ma nel mese scorso incrementando il lavoro ho iniziato ad avvertire sensazioni strane, una scarsa sensibilità al cavo popliteo del ginocchio sinistro, e in pratica non riuscivo a dare l’impulso alla gamba come avrei voluto. Mi sono sottoposta a un paio di infiltrazioni, la prima all’inizio di aprile e l’altra due settimane più tardi. Adesso non siamo più nella fase acuta e la situazione sembra gestibile, perché riesco ad allenarmi”.
E con riscontri incoraggianti: “Comincio a osservare crono che non vedevo da anni – continua la portacolori delle Fiamme Gialle – sempre sotto la guida del coach ‘Patrick’ Parcesepe, ma anche a sentirmi stanca ed è buon segno. Sono contenta di viaggiare a ritmi che mi mancavano, di avere buone sensazioni. Per me negli ultimi giorni è stato molto importante poter lavorare in gruppo nel raduno, con gli altri ragazzi, senza pensare troppo a questi problemi che rischiavano di condizionarmi anche mentalmente”.
“Non sarò in grande spolvero, perché nello scorso weekend ho portato a termine un lavoro impegnativo e ci vuole un po’ per smaltirlo – afferma invece Stano -. Ma sono curioso di vedere quello che ho nelle gambe e cosa viene fuori. Credo di essere in una discreta forma. E voglio rifarmi dell’anno scorso, su un percorso muscolare che ormai conosco, con dirittura d’arrivo in salita e dall’altro lato la discesa. Proverò a dire la mia”