“La cosa più importante è avere sempre nuovi obiettivi, avere voglia di migliorarsi sempre. La determinazione è il motore, poi ci sono altri valori altrettanto importanti”. Romelu Lukaku, attaccante dell’Inter, si racconta in un’intervista per il Match Day Programme in vista della gara di Champions di questa sera contro il Benfica. “Ricordo che il primo anno da professionista i miei risultati a scuola non erano buonissimi e in una partita un giocatore si è rotto la gamba. L’allenatore dopo il fischio finale mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Non si può mai sapere cosa succederà nel calcio, devi finire la scuola’. E l’ho finita”, ha raccontato il belga. L’attaccante ha poi svelato la sua ammirazione per alcuni ex interisti: “Quando ero piccolo la concezione era diversa. Alcuni dicevano che un giocatore di potenza che utilizza solo il sinistro non avrebbe potuto fare più di tanto. E poi è arrivato Adriano, lui mi ha aperto il mondo, l’ho visto giocare quando avevo 10 anni e da quel momento tutto è cambiato per me”.
Ma c’è un altro attaccante con il quale avrebbe voluto giocare: “Ronaldo il Fenomeno, la maniera in cui stava in campo era incredibile”. E anche qualche ex colonna nerazzurra da sfidare: “Materazzi perché è alto, forte e aggressivo, uno di quei difensori che ti mette in difficoltà e dalle difficoltà si migliora sempre”.
“Il gol più bello in nerazzurro? Sicuramente uno è il 3-0 contro il Milan. Perisic ha calciato, c’eravamo io e Barella, ricordo di avergli detto: ‘lascia, lascia!’. Poi ho preso la palla e ho visto che c’era spazio per andare. Ho cominciato a correre, prima volevo fare un doppio passo per andare a destra, poi sono andato sul sinistro, ho visto quel ‘buco’ in porta e ho pensato: ‘Devo calciare il più forte possibile con l’interno del piede, se ce la faccio è gol’. Poi la palla ha fatto quel movimento ed è entrata. È stato un momento bellissimo”, ha confessato il centravanti.