Non era facile, ma Pioli se l’è complicata schierando le riserve, alcune di queste ampiamente in naftalina come Ballo-Touré e Vranckx, o completamente fuori dal progetto come De Ketelaere. Il Milan sbatte contro il Bologna, parte malissimo e poi sistema parzialmente le cose, ma a fronte di una prestazione discreta e tutto sommato positiva, perde altri due punti per strada che fanno il paio con quelli con l’Empoli. Doppia vittoria col Napoli, prima in campionato, poi in Champions, alle quali hanno fatto seguito due brutti passi falsi che complicano la corsa ai piazzamenti che contano, quelli dalla posizione due, dove la Lazio ormai scappa, alla quattro.
Il rischio è quello di subire il sorpasso, di finire fuori dalla zona Champions, e poi di arrivare al Maradona martedì con tante pressioni sulle spalle. Una scelta che non ha pagato quella del maxi turnover, con il solo Maignan in campo rispetto a mercoledì e poi altri dieci giocatori nuovi, dal ritorno di Thiaw e Kaluku a un grande Pobega che pareggia i conti ed evita il peggio, passando per Origi davanti un po’ abulico, il solito confusionario Rebic. Non bastano nel finale Leao e Brahim Diaz a rivitalizzare il tutto, la squadra si abbassa un po’ e protesta però per due rigori netti non concessi da un Massa disattento al pari di Di Bello al Var.
Due punti persi, la corsa Champions che si complica anche per questo turnover davvero eccessivo. Una scelta finalizzata a concedere riposo a chi giocherà martedì, ma che non paga affatto. Sul banco degli imputati sale Pioli, ingabbiato da Motta che schiera una formazione più accorta, la sblocca dopo pochi secondi e mantiene le distanze fino alla fine, rischiando poco. La zona Europa è ancora lì vicina per i felsinei, che si godono l’ennesimo risultato positivo e forse si rammaricano per non averla portata in vantaggio all’intervallo.