Poche ore all’andata fra Feyenoord e Roma, ma sui social non si placano le polemiche per il divieto di trasferte imposto prima ai giallorossi che non possono recarsi in Olanda ed anche, settimana prossima, per i tifosi olandesi che potranno raggiungere Roma. L’associazione dei tifosi olandesi, Feijenoorder, ha preso una posizione chiara e decisa, tutelando a suo modo anche i tifosi della Roma.
Questa la nota ufficiale del Feijenoorder: “Basta criminalizzare i tifosi di calcio. Il Feyenoord giocherà la prima partita contro l’AS Roma. Sono state prese misure estreme per tenere i tifosi del Feyenoord e della Roma lontani da queste partite. Le autorità locali di Roma hanno imposto con un decreto speciale che tutti gli olandesi non sono i benvenuti durante la partita tra AS Roma e Feyenoord. Principalmente per un motivo: lo stesso giorno c’è un sopralluogo della città da parte di un comitato per l’Esposizione Universale. Qualcosa che non ha niente a che fare con il calcio. Sulla base della reciprocità, la UEFA ha poi disposto che i tifosi dell’AS Roma non potessero presentarsi a Rotterdam“.
La nota prosegue: “Molti rimproveri sono stati mossi dalla città di Roma per essere giunti a questa decisione imprudente. Vengono prese misure estreme sulla base di imprecisioni, mezze verità e supposizioni. No, il tifoso di calcio non è certo più cattolico del papa, certo a volte si incolpa noi, ma il problema che si pone qui non è il problema del teppismo calcistico, ma il problema della decenza. Mai, in nessun momento, la UEFA o i comuni hanno parlato con i tifosi. Nonostante le famigerate partite precedenti e tutte le storie che sono state scritte su di loro, solo un fatto è scolpito nella pietra: mai, in nessun momento, c’è stato uno scontro tra i gruppi di tifosi del Feyenoord e dell’AS Roma. Non Roma. Non a Rotterdam e nemmeno a Tirana quando erano 30.000. In questa consapevolezza, molte migliaia di tifosi di entrambe le squadre hanno già prenotato i loro viaggi, stiamo parlando di un costo di molti milioni. Il percorso compiuto intorno a queste partite di bandire definitivamente tutto è la via più breve per il fallimento del calcio“.
In conclusione: “Non cercando un dialogo con nessuno, non mostrando alcun interesse per le cause, ma limitandosi a escogitare misure estreme. Entrambi i club non osano prendere posizione per paura di rappresaglie da parte del lungo braccio della legge, della UEFA e/o dei media. Una situazione squilibrata. La conclusione è la seguente: non c’era e non c’è alcun motivo valido per svantaggiare o escludere i tifosi di entrambe le squadre in questa forma in entrambe le partite. Questa non è una competizione ad alto rischio. Non c’è odio tra i due gruppi, c’è solo amore per le proprie squadre. I tifosi fanno parte del calcio. Il modo anomalo di tenere fuori i tifosi sta diventando sempre più ‘normale’, e non riguarda solo il Feyenoord o l’AS Roma. Non influisce sul singolo teppista di calcio. Colpisce ogni tifoso di ogni club in Europa. Non approviamo questa forma regressiva di regolamentazione“.