Parte meglio il Napoli, spreca delle occasioni, poi il Milan con personalità la sblocca con Bennacer grazie a un’azione meravigliosa di Brahim Diaz e mina le certezze degli azzurri, quindi nella ripresa il nuovo forcing degli ospiti è interrotto dall’espulsione di Anguissa. E alla fine, inevitabilmente, è 1-0 per il Diavolo. E’ l’estrema sintesi di una partita giocata ad alti ritmi, vicina a quelli europei rispetto a quelli nostrani, vinta ancora dal Milan dieci giorni dopo il clamoroso 0-4 del Maradona, dove però si tornerà fra sei giorni per il verdetto definitivo. Già, quest’andata ha detto che i rossoneri avranno due risultati su tre al ritorno, ma al termine di una partita equilibrata tra due squadre che in questa fase della stagione e in questo contesto si equivalgono. I rossoneri sempre ondivaghi, capaci di far male a chiunque ma solo se si va al 100% delle proprie possibilità, i partenopei invece sempre pericolosi e vogliosi di comandare il gioco, ma senza Osimhen decisamente spuntati e fermati dal solito super Maignan.
La vittoria dei padroni di casa ci sta per l’atteggiamento, a livello di occasioni invece Spalletti, ancora in rotta di collisione con Maldini nel pre partita per le parole del dirigente rossonero, può avere delle recriminazioni. Pioli si gode la vittoria, forse con qualche rimpianto per come non sia stata sfruttata al meglio la superiorità numerica nel finale. A livello psicologico, è chiaro, ne esce ulteriormente rafforzato il Milan, che in pochi giorni ha rifilato due lezioni – diverse nella forma, non nella sostanza, al Napoli dominatore in campionato e persino in Champions, dove per molti era addirittura tra le favorite. Lo è ancora, ma bisognerà venire a capo del rebus rossonero che sta rendendo aprile un mese un po’ paradossale e incupito per chi si appresta a festeggiare uno scudetto. Appuntamento martedì, e sarà appuntamento con la storia.